“Dalla crescita economica e sociale della Guinea - ha concluso il ministro - dipendono anche i risultati che entrambi ci prefiggiamo in merito alla tematica migratoria, una sfida comune per Africa e Europa”. mae gennaio 2018
La normalizzazione delle relazioni diplomatiche e commerciali in area africana, finalizzata anche alla risoluzione di emergenze che mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini italiani, deve essere pianificata in un’ottica di lungo termine.
Bisogna pretendere garanzie tali da evitare il ripetersi di casi come quelli di Berardi e Galassi capitati nella Guinea Equatoriale.
E’ vero che siamo in presenza di governi poco stabili e corrotti. Ma proprio queste caratteristiche consentono loro una presa sulle istituzioni locali, soprattutto quelle giudiziarie, che diventano centrali in relazione alle problematiche nelle quali incappano spesso i nostri connazionali.
In mancanza di una strategia in grado di blindare la presenza italiana nel suo complesso in quei territori, alla fine i soldi investiti nelle loro economie risultano essere come i riscatti pagati ad Al Qaeda. Fondi perduti e destinati a risolvere l’emergenza del momento.
Bisognerebbe altresì fare in modo che le nostre ambasciate, e in particolar modo gli apparati di sicurezza presenti in pianta stabile, monitorino con maggiore attenzione i movimenti degli italiani in zona.
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