domenica 14 gennaio 2018

Hariri scherza con il fuoco

Hezbollah has been a member of this government. 
This is an inclusive government that has all the big political parties, and that brings political stability to the country.
My main goal is to preserve this political stability for the unity of the country.
We cannot accept interference from anyone in Lebanese politics. 
Our relationship with Iran – or with the Gulf – has to be the best relationship, but one that serves the national interests of Lebanon.
Staying out of the Middle East’s sectarian strife and maintaining stability is key to reviving Lebanon’s sluggish economy and allowing the country to achieve annual growth of between four per cent and six per cent, compared with between one per cent and two per cent today.
WSJ

Anche a volergli concedere il beneficio del dubbio che questa intervista avesse come obiettivo principale quello di tranquillizzare partner e investitori stranieri, giova ricordare che gli Hezbollah sono allo stesso tempo forza di governo con un grande seguito popolare, gruppo terroristico e formazione militare presente in massa in Siria.
E cosa più importante, sono un'emanazione iraniana.
Il ragionamento del primo ministro sarebbe accettabile se fosse possibile per lui separare le varie anime degli Hezbollah e servirsi di quella più pulita e costruttiva per il governo del Paese. Cosa che allo stato non è possibile, visto che la formazione libanese trae la propria forza proprio dall'interazione delle sue varie componenti.
Quindi, a meno che Hariri non si senta forte delle sue alleanze occidentali, oppure magari sa come tenere sotto controllo i referenti in regione, dal cui supporto un Paese sussidiato come il Libano dipende in vasta parte, è meglio che il giovane politico impari a calibrare parole e azioni nel tempo .
Non solo a seconda delle esigenze del momento.

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