domenica 29 ottobre 2017

Solenne

salendo sul palco della assemblea programmatica dem, il ministro dell’Interno ha affermato con nettezza che lo ius soli (che poi molto probabilmente sarà uno ius culturae) è un impegno solenne del suo partito per questa legislatura. agi

Il ministro di un governo che è promotore della legge, si mette a fare il digiuno per lo ius soli.
Pare cosa da Paese normale ?

L'idea dello ius soli era una mossa nata per dare l'impressione all'unione europea che l'Italia non vuole risolvere il problema dei migranti solo per tamponare un'emergenza del momento.
Ma che ha un vero e proprio piano a lungo termine per chi viene da noi.
E come tale va supportata. Nel breve termine pare essere stata convincente.
Se venisse approvata la legge in quest'atmosfera e con un partito di governo allo sbando, senza identità e fiaccato dalle lotte interne, si offrirebbe semplicemente alla destra un cavallo di battaglia per la campagna elettorale. Il Paese naviga nell'ignoranza su questa ed altre questioni. Il clima d'odio risulterebbe inasprito ulteriormente.
A farne le spese sarebbero solo i ragazzi in attesa della legge.
Al partito democratico non andrebbero nemmeno voti.
Le minoranze hanno ormai capito che non è più partito da battaglie di civiltà che riguardano categorie deboli non rappresentate da gruppi di potere. Il circo messo assieme attorno al caso Anna Frank, con Lotito vittima sacrificale, è stato solo una conferma.
Ormai le preferenze di immigrati e musulmani sono orientati verso i grillini. Come tutti i delusi.
Anche senza cittadinanza e passaporto, si comportano da italiani.

Piuttosto che contribuire alla confusione generale che alberga nel suo partito, al ministro converrebbe fare i conti con la propria identità politica. Se come pare, ormai si sente di destra, potrebbe fondare un suo movimento o confluire in uno di quelli con i quali ha dato prova nell'ultimo periodo di avere molta affinità.



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