mercoledì 4 ottobre 2017

Konashenkov ci riprova

МОСКВА, 4 окт — РИА Новости. Российские ВКС ликвидировали командование группировки "Джебхат-ан-Нусра"* в ходе специальной операции в Сирии, сообщил официальный представитель Минобороны Игорь Конашенков. По информации нескольких независимых источников, главарь группировки Абу Мухаммед аль-Джуляни лишился руки и находится в критическом состоянии. Также российская авиация уничтожила 12 полевых командиров "ан-Нусры"*, в том числе ближайшего помощника аль-Джуляни — начальника службы безопасности группировки Ахмада аль-Гизаи.

E' logico pensare che, alla vigilia della nomina del nuovo comandante generale, ci siano consultazioni ai vertici. Stesso pensiero però, deve avere fatto Al Julani.
E' dai tempi in cui Al Adnani litigava con i giuristi di Nusra che le comunicazioni hanno luogo prevalentemente via Skype facendo attenzione a non usare nomi di persone e circostanze reali. E dopo lo scandalo delle comunicazioni rubate dai walkie-talkie, sono state prese maggiori precauzioni.
Al netto delle informazioni disponibili attualmente sul presunto ferimento di Al Julani e sull'uccisione di dodici comandanti, e tenendo anche conto del fatto che alcuni giorni fa era stata diffusa la notizia, alla fine rivelatasi falsa, dell'uccisione di cinque elementi di spicco di Nusra, è improbabile che quelli di oggi siano resoconti affidabili.
Rispetto a quelle che per il momento rimangono fake news sulla morte di al Baghdadi, costruite ad arte per indebolire una struttura già fiaccata dai bombardamenti e allo sbando sotto il profilo ideologico, la diffusione delle notizie odierne serve a contrastare la massiccia campagna mediatica messa in atto da Hayat Tahrir per sensibilizzare popolazione e combattenti sui massacri di civili compiuti in questi giorni dall'esercito russo. Si tratta inoltre di un messaggio ad Assad che deve iniziare a pensare in maniera seria alla transizione, e agli israeliani che, attraverso il ministro degli esteri, negli ultimi giorni richiamavano gli americani ad un maggior coinvolgimento in Siria.

Al Julani non è il vero ed unico leader di HTS come molti credono.
E la conferma ci sarà nei prossimi giorni con l'annuncio della nomina del nuovo comandante generale. Dovrebbe essere scelta una figura equidistante dalle varie componenti di Hayat Tahrir e in grado di correggere gli errori determinati da dissapori e invidie. Il successore di Abu Jaber dovrà ripulire il gruppo dalla corruzione praticata negli ultimi tempi e scongiurare che certi atteggiamenti si ripetano. Altrimenti l'intera azione militare sarà compromessa per sempre.
Al Julani è comunque l'unico in grado di tenere testa ad Assad e non verrà mai a compromessi su questo punto. Per questo motivo agita i sonni di tutti quelli che con la scusa di combattere il terrorismo, sono accorsi in difesa di Assad.
Il comandante militare di Hayat Tahrir ha un approccio di stampo "minnitiano" rispetto alla galassia social. Tiene sotto stretto controllo sia le notizie in entrata che quelle in uscita. Ma appare o si fa sentire solo in momenti strategicamente importanti per le battaglie che si stanno combattendo. Nell'immediato non invierà messaggi o foto per dimostrare che è vivo. Sfrutterà gli eventi in maniera da beneficiarne a largo raggio. Piuttosto farà in modo di smontare tutta la narrazione russa circa l'incontro di cui sarebbero riusciti ad avere notizia. Probabilmente, dopo aver visionato i filmati che di solito i russi diffondono per corroborare la loro versione dei fatti, in giornata sarà trasmesso un video che dimostrerà la inconsistenza della narrazione russa e sui social verrà attivato un tam tam teso a smontare l'intero racconto.

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