Situazione in lenta evoluzione nel Nord della Siria.
Nonostante alcune notizie di schermaglie tra le truppe turche e i combattenti di Hayat Tahrir, la strada della diplomazia è quella maggiormente battuta.
Gli emissari di Al Julani stanno lavorando su due fronti.
Uno per scongiurare un'offensiva pesante e l'altro, a più ampio respiro e a lungo termine, per cercare una strategia comune che permetta un'alternativa credibile ai piani di transizione che vedrebbero protagonista indiscusso ancora Assad.
Per adesso si è giunti ad un cessate il fuoco con i russi e ad un patto di non aggressione con la Turchia. Infatti i turchi hanno da poco passato il confine scortati dai convogli di Hayat Tahrir. La presenza del Free Syrian Army non ha determinato sbilanciamenti.
Le grosse incognite per il prosieguo della trattativa, sono le intenzioni di Erdogan e il reale potere di controllo che Abu Mohammad Al Julani ha sui suoi uomini. Molti fremono per combattere, e infatti si sono aperti diversi focolai nella prima mattinata, ma questo atteggiamento compromette il dialogo aperto sulla strategia comune. Il carisma di Al Julani ha sempre fatto la differenza in situazioni critiche. In questo momento serve un segnale ulteriore : il supporto dei giuristi e la nomina del comandante generale. A seconda dell'esito bisognerà poi cercare di ricucire il rapporto con le altre fazioni.
Update
YPG e SDF avrebbero iniziato a fare fuoco sulla delegazione turca, scortata da HTS, diretta a Derat Izza.

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