domenica 24 settembre 2017

Ti prego perdonami se non ho più la fede in te

Mario Mori, lo descrive così: «Profondamente onesto, personalità fortissima, timido, ma se attaccato reagisce con forza, sognatore, impulsivo». Andrea Cangini

La timidezza che alberga in lui è il primo tratto che si percepisce del colonnello De Caprio.
Anche senza averlo mai incontrato.
La trasmette con la postura del corpo. I piccoli movimenti.
Oppure anche solamente attraverso l'impostazione della voce.
Però la forza della personalità di un uomo sta nell'equilibrio e nel sapere mantenere la calma anche solo in modo apparente.
Non sempre comunque una personalità fortissima è un assetto utile nella vita.
L'Aise era il posto giusto per lui, perchè nel comparto intelligence questi ed altri aspetti vengono curati in dettaglio. Purtroppo non c'è stato tempo.
E il sistema Italia è quello che è. Non quello che dovrebbe essere.

Il problema del colonnello De Caprio è che nessuno lo ascolta veramente.
Non è nemmeno semplice, visto che è un fiume in piena a periodi alterni e in  contesti diversi.
Alla fine rimangono solo i suoi proclami o le frasette ripetute all'infinito dai fans.
Il De Caprio pensiero è molto più articolato e complesso. Piuttosto che a quella di un novello Pappalardo, la sua personalità somiglia a Peter Pan e Robin Hood.
Spaventano i toni accesi con i quali difende il popolo e si accanisce contro i potenti.
Il dubbio che viene mentre lo si ascolta, è quanto lontano sia disposto a spingersi per difendere queste sue battaglie. E poiché spesso è difficile rimanere entro i confini della legalità, o del lecito, quando si è alla ricerca della verità, viene da chiedersi se il Robin Hood che è in lui, potrebbe mai superare quei limiti e sacrificare i principi di onestà in cui crede, per arrivare al bene maggiore.
La giustizia. Il popolo.

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