sabato 9 settembre 2017

Does Moscow believe in tears ?

“The Lebanese Prime Minister will have a real say in the Syrian file as Lebanon is highly affected by the Syrian crisis, and was previously occupied by the Syrian regime,” Sakr said. awwsat

Il primo ministro Hariri, apparso particolarmente provato ai funerali di stato per i soldati rimasti ostaggio di Daesh, nel corso dell’ultima riunione di governo ha confermato l’impegno del Libano al fianco degli alleati nella lotta contro il terrorismo internazionale. Ha altresì ribadito di voler mantenere una posizione neutrale rispetto ai conflitti in corso. Specie quelli in ambito regionale nei quali sono coinvolti Paesi considerati fratelli.
Il ragionamento nel suo complesso dà l’idea dell’orientamento che caratterizzerà l’incontro con Putin. Il presidente russo ha un legame di lunga data con Hariri e tiene in grande considerazione le sue indicazioni. Tanto da interpellarlo e riceverlo in forma ufficiale anche nei momenti in cui era fuori dalla scena politica libanese.
E’ un fatto però, che è difficile smuoverlo dai propri convincimenti.
Di sicuro il primo ministro gli spiegherà che ulteriori concessioni ad Assad , non possono far altro che prolungare il grave stato delle cose in Siria e incrementare le ripercussioni negative a livello globale. E' poco probabile comunque, che insista più di tanto sulla questione.

Sul tavolo, oltre al conflitto siriano, ci sarà il tema degli armamenti all’esercito libanese .
Ma la visita di Hariri ha soprattutto una valenza personale.
Putin svolge ormai la funzione di guardiano all’ingresso delle porte del medio-oriente.
Può aiutare Hariri a ricucire il rapporto con i sauditi e anche ad allentare la pressione esercitata dai suoi oppositori all'interno del governo.
Il primo ministro vive sempre più il suo ruolo in trincea.
Non passa giorno senza che qualche ministro critichi quanto detto o fatto da Hariri per risollevare le sorti del Paese. E gli Hezbollah avanzano pretese riuscendo a fare loro i successi dell'esercito libanese. Una buona parola di Putin ad Assad, che ha molta influenza su questi elementi, può sollevarlo dal peso e dargli l’opportunità di lavorare con serenità agli obiettivi prefissati. I giovani chiedono a gran voce di non essere costretti ad andare via, visto che al momento non sembra esserci alternativa.
C’è inoltre la questione della ricostruzione della Siria che già costituisce motivo di attrito tra i vari protagonisti dello scacchiere. In ballo c’è una torta da parecchi miliardi alla quale il Libano può attingere per risanare l’economia. E che può creare occasioni allo stesso Hariri per uscire da una situazione poco rosea, secondo quanto riportato da giornali non proprio amici, causata dal crac della Saudi Oger.

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