martedì 1 agosto 2017

L'uomo forte e secolare

In the past ten to 15 years, we saw Qatar supporting groups such as the Muslim Brotherhood, Hamas, Taliban and the Islamic militias in Syria and Turkey. This is the opposite direction which we want the region to go. What we would like to see is more secular, stable, prosperous, empowered, strong governments. Yousef al Otaiba




Gli insulti che gli lanciano sui social i figli di Re Fahd e Re Saud, danno un'idea di come è ridotta l'arte della diplomazia in mano a tipi come al Otaiba.

La formula del medio-oriente secolare, è da sempre il pallino delle monarchie del Golfo.
Solo che non lo hanno mai dichiarato apertamente, proprio per evitare il clamore di questi giorni. Per secolare s'intende che nei loro Paesi continuano a governare con il bastone e la carota. Cioè con pugno duro alternato a sprazzi di riformismo.
Nei Paesi dell'area soggetti alla loro influenza, cercano di promuovere forme di governo che escludono un qualsiasi ruolo per la religione . L'idea che l'Islam politico possa prima o poi sparire, sopprimendolo anche in maniera violenta, è in contraddizione con la realtà. Morsi e Hamas sono stati eletti dal popolo. L'Islam politico ha varie anime. Se si cerca di stimolare e orientare quelle più razionali e pacifiche, così come fa il Qatar, allora i rami violenti spariranno.
Chi declama le meraviglie del governo secolare si nasconde dietro l'inganno costituito dall'uomo forte.
Khalifa Haftar, ormai divenuto profeta del secolarismo moderno, alla fine per realizzare quella che lui chiama stabilizzazione della Libia, ha bisogno degli imam radicali inviati dall'Arabia Saudita. Il giorno dopo l'incontro di Parigi ha candidamente dichiarato in tivvù che a lui le elezioni non interessano. Vuole semplicemente stabilizzare il Paese sradicando il terrorismo. E per fare ciò, è disposto ad avvalersi della collaborazione di "moderati" come Saif al Islam.
Affidarsi ad uno come lui, questo pare essere il piano di Macron piuttosto che favorire il dialogo con Serraj, equivale a consegnare il Paese ad Isis ed al Qaeda. La reazione ad un governo di questo tipo, fatto di repressione militare e di soppressione del dialogo e della libera manifestazione di pensiero praticata da gruppi come la fratellanza, è la violenza derivante dal terrorismo.

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