venerdì 14 luglio 2017

Non tutti

«Noi finora abbiamo scelto di essere in Iraq perché c’è una risoluzione Onu e una richiesta del governo legittimo. In Siria il mandato Onu di sconfiggere il terrorismo esiste, ma la situazione politica è confusa, non tutti considerano il governo legittimo, e l’autorità locale non è riconosciuta. Questi paletti noi li manterremo. Per allargare la nostra azione bisognerà vedere se si chiarisce la questione politica in Siria, quali truppe addestrare, e su che base. Nell’ambito di una possibile chiarificazione delle condizioni, le forze in campo, e il percorso politico, potremmo valutare un contributo».ilsecolo

Ma che s'arrabbia Ali Mamlouk o qualche uomo d'affari siriano se un rappresentante del governo italiano dice come stanno le cose ?

Mezzo milione di morti, milioni di persone in fuga, più di centomila rapiti.
Tenuti nelle carceri del regime e torturati. Mani e piedi incatenati. Pelle bruciata. Occhi strappati. Donne violentate. Bambini senza padre.
Forse in Italia c'è una situazione politica confusa al punto tale che i rappresentanti delle istituzioni se ne escono con frasi vergognose.
In Siria c'è un despota. Il terrorismo nasce dove c'è oppressione.
Sarà per quello che alla fine nessuno vuole rimuovere Assad.
Finirebbe il business.

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