lunedì 31 luglio 2017

La reislamizzazione di Ahrar al Sham

La notizia deve essere ancora confermata da fonti ufficiali.
E' comunque verosimile che Sheikh Hassan Soufan, trentasettene di Latakia che ha fatto studi religiosi in Arabia Saudita e dopo il suo arresto nel 2004 venne consegnato alle autorità siriane, è destinato ad essere il nuovo leader di Ahrar al Sham, succedendo così ad Abu Ammar.
Salafita, uomo conosciuto per le sue capacità di mediazione, molto stimato dai vertici di Ahrar al Sham (soprattutto legato a quelli che persero la vita in massa nell'attentato del Settembre del 2014), le trattative per la sua liberazione erano in una fase di stallo da quasi dieci mesi, quando a Dicembre del 2016 si è presentata l'occasione di uno scambio nel corso dell'assedio di Aleppo.
Gli uomini di Assad, non nuovi a certi giochetti, si sono decisi a cederlo per iniettare un pò di salafismo puro nella rivoluzione allo scopo di inasprire il clima.
Si tratta della stessa logica secondo la quale, ma per motivi opposti, Ahrar al Sham dovrebbe affidargli la guida. Il movimento è ormai quasi inesistente. Colpito da defezioni giornaliere e dalle problematiche che affliggono Turchia e Qatar, un uomo come Hassan Soufan dovrebbe ricompattare la scena e attrarre nuove reclute abbandonando l'ambiguità che aveva caratterizzato la guida di Abu Ammar. L'ammiccamento al secolarismo e le aperture al dialogo con Turchia e Russia avevano portato fondi e armi, aumentando però i malumori della base e provocando la perdita delle zone vicine a Bab al Hawa.
Della partita sarebbero anche Abu Saleh Tahan, che dopo l'esperienza in Hayat Tahrir tornerebbe a casa, e Nour el Den al Zenki, fresco di separazione da HTS.

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