martedì 20 giugno 2017

Negotiations

Qatar is under blockade, there is no negotiation. They have to lift the blockade to start negotiations,
al jazeera

Al momento si parla di tre momenti in cui emiratini e sauditi avrebbero voluto tentare il colpo di stato con l'aiuto dell'immancabile Erik Prince che, quando c'è da provocare il caos tra i vicini di Mohammed bin Zayed, non se lo fa comandare due volte.
Il trono di Sheikh Tamim sarebbe stato in pericolo prima della manomissione dei sottotitoli del telegiornale che faceva il resoconto della sua presenza alla celebrazione della fine del corso dei cadetti e prima del rientro delle truppe del Qatar tagliate fuori dalla coalizione anti-Daesh in Yemen.
Attualmente Mohammed bin Zayed e Mohammed bin Salman sarebbero ancora orientati verso un attacco militare, ma a Washington nessuno pare avere dato semaforo verde. Infatti ci sono stati l'accordo per la vendita delle armi e il proseguimento delle esercitazioni congiunte in Qatar.
Mohammed bin Abdulrahman è uno degli assetti più preziosi sui quali l'emiro può contare.
Sta facendo miracoli con il poco che si ritrova tra le mani. All'incontro che avrà con Tillerson nei prossimi giorni deve assicurarsi l'appoggio di Washington. Di tutti gli apparati governativi e militari americani. Altrimenti il Qatar cade e si torna ad un medio-oriente pre-primavere arabe potenziale fonte di conflitto mondiale.Finchè c'è la base americana, l'emiro può stare relativamente tranquillo.
Dall'Arabia Saudita giungono racconti di ricatti e minacce nei confronti di tutte le personalità delle categorie che contano. E anche nei confronti dei governi alleati chiave che non vogliono isolare il Qatar. Bisogna rimettere in riga Mohammed bin Zayed e Mohammed bin Salman.

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