domenica 25 giugno 2017

Il marocchino siciliano che scriveva molto e parlava poco

Ricordo che scriveva molto e parlava poco. In classe si relazionava poco e non è mai riuscito ad inserirsi pienamente. Andava piuttosto bene in quasi tutte le materie e non ha mai dato particolari problemi. meridionews
«Francesco sembrava un marocchino, aveva la barba, era scuro di pelle e indossava sempre la tunica bianca e le scarpe bianche».Si erano piaciuti subito. E subito si erano mesi insieme. Lara, all’epoca, sognava ancora un futuro come grafica, o come disegnatrice: aveva studiato per quello, sognava un impiego nel mondo della pubblicità. E in attesa della svolta realizzava fumetti con la sorella gemella Valentina.Tanto che, tre anni fa, al festival Rovigo Comics avevano presentato la loro creazione: «Il viandante delle nebbie». Erano felici. Raccontavano mondi fantastici, a volte un po’ tenebrosi. lastampa
Non solo, Mounir aveva affidato all’alessandrina il compito di recuperare dei documenti segreti in Turchia. La Bombonati non avrebbe avuto contatti solo con quel capo, ma anche con altri terroristi.Corriere

Ibn Abbas, che Allah sia compiaciuto di lui, narrò che il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse :
a chiunque si dedichi alla creazione di immagini (contenenti esseri animati) nel corso della vita terrena, nel giorno del giudizio verrà chiesto di dargli un afflato di vita ma non ne sarà capace. Catalogato da Bukhari e Muslim.

Aisha, che Allah sia compiaciuto di lei, narrò :  il Profeta di Allah, pace e benedizioni su di lui, di ritorno da un viaggio notò un'immagine di cavalli alati che avevo posto sulla porta e mi  ordinò di toglierla. E io lo feci. Catalogato da Muslim.

Abu Thala, che Allah sia compiaciuto di lui, narrò che il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse :
gli angeli non entrano in una casa in cui ci sono immagini (di esseri animati). Catalogato da Bukhari e Muslim.

Per molti settentrionali essere scuri di pelle è già di per sé una colpa, perchè il meridionale o lo straniero in generale sono poco graditi. Se poi ci si aggiungono tunica e barba, allora si viene collocati in lista nera.
Mia madre ha smesso di rinfacciarmi l'introversione poco dopo l'adolescenza.
Si è rassegnata al fatto che è  difficile cambiare completamente carattere.
Lo si può smussare, ma non modificare in maniera radicale.
D'altra parte se almeno la metà di un nucleo di persone (famiglia, colleghi di lavoro o amici) è estroversa, all'altra metà non resta che il silenzio.
E la scrittura rimane un'ancora di salvezza.
Sono dettagli questi, che all'estroverso poco interessano .
O meglio. Non riesce a comprenderli.

La tanto acclamata integrazione dovrebbe tenere conto del fatto che uno sforzo deve essere tentato su entrambi i fronti. Se un musulmano non può rinchiudersi in se stesso o nella sua comunità (e in fondo mai il Corano e la tradizione profetica hanno chiesto una cosa del genere), il non musulmano deve sforzarsi di accettare la diversità. Per accettazione non s'intende approvazione, ma per lo meno non colpevolizzazione dell'altro. E non è solo una logica che riguarda le minoranze etniche e religiose, ma anche le abitudini e i tratti caratteriali.
Sotto questo aspetto il Nord ricco e ben amministrato pare essere rimasto indietro.
I soldi non portano la felicità e nemmeno la cultura. O la sensibilità.

A me pare che Lara Khadija, e forse anche il marito, fosse abbastanza integrata.
Non credo che il fatto che disegnasse o che andasse dalla nonna nel periodo natalizio, fossero tentativi di dissimulazione. Piuttosto segnali di equilibrio che andavano stimolati.
E' vero che gli affiliati Daesh hanno una conoscenza molto povera e deviata della religione, però su certi dettagli gli istigatori sono intransigenti per riuscire a tenere i reclutati sotto il loro stretto controllo. Succubi.
Il fatto è, che se gli inquirenti l'hanno tenuta sotto stretta osservazione per diversi mesi (o anni, non s'è capito) senza che nessuno intervenisse, allora il fenomeno ha fatto il suo corso. L'hanno lasciata radicalizzare, come disse preso dallo sconforto il padre di Anas el Abboubi, per poi arrestarla. Quella è la legge. Oggi come ieri.
Però non è che ci vogliono sei mesi per capire se una persona è intranea ad una organizzazione terroristica e anche operativa. Bastano poche settimane.
Tant'è che il provvedimento per Mohammed Alfredo scattò giusto  quando la giornalista gli tese il trappolone.
Se venissero accorciati i tempi e i soggetti monitorati fossero affidati ai servizi sociali e ad una comunità islamica, poco dopo l'individuazione e sotto il controllo della magistratura, tante vite e famiglie verrebbero salvate dalla sofferenza. Non c'è bisogno di una legge ad hoc. Quella serve ai politici che hanno bisogno di essere rieletti in parlamento.

Ma qualcuno ha compreso cosa ha effettivamente accertato l'inchiesta finora ?
Ieri l'unico dato certo era che il marito è morto combattendo per Daesh.
Per il resto la stampa era divisa sull'affiliazione della moglie.
Pare poco credibile che appartenga ad Hayaat Tahrir (ed infatti oggi il Corriere, che sembrerebbe avere maggiori informazioni, ha corretto) perchè non esistono "coppie miste". Piuttosto cambi di casacca. Ma il trend da un paio d'anni a questa parte è un passaggio continuo da Nusra-Jabat-Hayaat a Daesh o gruppi satellite poichè Sheikh al Julani è accusato di aver "diluito" il qaedismo sapientemente costruito da Sheikh Bin Laden e Sheikh Al Zawahiri.
E' possibile che i turchi, che pescano nel mucchio al bisogno in funzione del do ut des, abbiano raccontato agli italiani la storia dell'affiliazione ad Hayaat Tahrir per compiacere gli americani che in quel periodo erano esclusivamente concentrati su al Qaeda-Nusra probabilmente in preparazione della guerra contro il Qatar. E ai turchi interessava avere semaforo verde per sterminare i YPG. Poi le intercettazioni hanno accertato altro.
Suona strana la storia delle staffette in Turchia. Soldi e documenti vengono solitamente trasferiti via Internet oppure da membri che si recano in loco per reclutare e coordinarsi con altri membri dell'organizzazione.
Un altro elemento poco chiaro della vicenda è cosa abbia fatto la coppia tra il 2012 e il 2016. Veramente facevano avanti e indietro con la Turchia? E se erano noti alla polizia, perchè aspettare l'allerta dei turchi piuttosto che  fermarli almeno con gli ampi mezzi messi a disposizione dal decreto antiterrorismo ? Chi ha individuato per primo questo filone : forze dell'ordine o servizi segreti ?
L'unica certezza per adesso è che se ne occupa il procuratore Spataro.
Che Allah lo guidi e lo protegga sempre.


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