venerdì 23 giugno 2017

Comunque

La procura ha invece archiviato il procedimento per rivelazione di segreti d’ufficio a suo tempo aperto nei confronti dell’agente, un appuntato in servizio al Reparto mobile di Padova che aveva diffuso informazioni su un possibile attentato terroristico di matrice islamica con l’impiego di droni e autovetture fra il 2 e il 6 gennaio. Un messaggio inviato all’interno di un gruppo Whatsapp di cui facevano parte alcuni colleghi, che però era trapelato. messaggeroveneto

Del rischio che notizie sull’indagine fossero riferite ad appartenenti ai servizi segreti parla anche il vice comandante del Noe, Alessandro Sessa. Ai pm di Roma, il colonnello ha riferito il sospetto che informazioni fossero giunte al maggiore dei carabinieri Pietro Rajola Pescarino - ex vice capo del Noe attualmente all’Aise - comunque totalmente estraneo all’indagine. Il Sole 24 Ore 

Sapevo che non si trattava dell'uomo delle aquile.

Immagino si tratti piuttosto del figlio del famigerato, se così lo si può definire, Rajola Pescarini (con la i finale) del Sismi. Il quale figlio fu tirato in mezzo ad una misteriosa vicenda di omicidio quando era a Molfetta . Risultò completamente estraneo alla fine.
Abbiamo capito che gli uomini delle forze dell'ordine a dispetto delle regole, e pur non essendocene la necessità, non riescono a resistere all'idea di fare partecipi i propri colleghi di inchieste o scoperte eclatanti in corso di indagine.
Scafarto pare essere tra quelli.
Non si capisce comunque, perchè si continua a rimestare su questa parte dell'inchiesta quando andrebbe chiarito meglio cosa avrebbero rivelato i generali Del Sette e Saltalamacchia.

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