martedì 23 maggio 2017

Chapples&Kisses

Faceva notare un giornalista pachistano che se un membro del governo del suo Paese si fosse presentato ad un incontro così importante come quello con il presidente americano, con ciabatte in bella evidenza come ha fatto Sheikh Tamim, sarebbe diventato lo zimbello planetario del web. La gioventù che si può permettere facezie simili evidentemente ama la comodità in casa propria. Mohammed bin Salman e l'Emiro del Qatar sono noti anche per la peculiarità del loro carattere. Tutti gli altri indossavano rigorosamente scarpe. Ma non è solo questione di quattrini. Il Qatar ha tutt'altra storia rispetto al Pakistan e ricopre anche un ruolo differente nello scacchiere mondiale. Le critiche che gli si muovono sono di certo parimenti feroci. I pachistani però, sono nel loro genere molto folcloristici. La satira cattiva punta su certi dettagli.


Di Sheikh Tamim a Riyadh si sono tenute d'occhio più che altro le mosse rispetto ai governanti di Egitto ed Emirati Arabi. Ancora di ghiaccio sono i rapporti con al Sisi. Dopo le scintille all'ultimo Arab Summit, l'atmosfera tra i due era abbastanza scontata. Uno sgarbo inaspettato è arrivato invece da Abu Dhabi, visto che lo stesso Emiro si era recato da quelle parti due volte di recente per cercare di ricucire un rapporto logoro da almeno un paio di secoli. Per la foto finale al Riyadh Summit Mohammed bin Zayed si è fermato da al Sisi, baciandolo ed abbracciandolo, per poi posizionarsi tra Trump e Tamim ignorando completamente il giovane emiro.

Nel frattempo sarebbero arrivati doni a Benghazi. Cosa abbastanza normale in vista del Ramadan, ma in questo caso donatore e tempistica non sono passati inosservati. Qualche tempo dopo la visita del generale Haftar ad Abu Dhabi.

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