domenica 9 aprile 2017

Spunta un comandante indipendente

«Al Cesi stiamo esaminando le foto che circolano relative a quell'avvenimento e, se da una parte ci sono alcuni dati che lasciano pensare che possa essere stato Assad o più che Assad un comandante indipendente che ha deciso di utilizzare armi chimiche, altre cose, ma è troppo presto per valutarlo - e parlo di fonte aperta - lasciano presagire la possibilità che sia stato colpito un deposito di ribelli e che questi abbiano fatto uscire il gas che poi ha ucciso tutte quelle persone. Ma ripeto, coi mezzi che abbiamo a disposizione al CeSi, è ancora presto per dirlo».il giornale

Fa tenerezza il professor Margelletti quando parla del direttore dell'Aise.
Si accalora più di me.
E d'altra parte il suo think tank lavora a stretto giro con il governo.
Si accaparra i convegni migliori.
Chissà se la Manenti che lavora con lui è anche parente.

Ai tempi di internet non c'è più bisogno di dossier dell'intelligence.
Bastano le fonti aperte. Bisogna però valutarne la veridicità.
Assad è in balia dei governi presenti a vario titolo sul suo territorio.
Di comandanti indipendenti non ce n'è.
Ce ne sono indubbiamente di molto capaci.
Al punto da convincerlo ad un gesto in apparenza incoerente.
Basta averci  un obiettivo per cui valga la pena.

Per fare uscire Assad in maniera indolore e senza conseguenze nel breve e lungo periodo, bisogna convincerlo che si può fidare.
La storia del comandante indipendente può essere d'aiuto.
Poi però bisogna spiegare chi ha fornito quelle armi ai ribelli.
Che non sarebbe così indolore a meno che non ci sia bisogno di neutralizzare qualche stato che vuole fare la parte del leone ai tavoli di De Mistura.
L'Italia come al solito pensa solo al proprio orticello e non alla risoluzione globale delle questioni.

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