giovedì 9 marzo 2017

Tra capre e mogli

Un capro espiatorio a tutti gli effetti.
Ne consegue che in attesa di capire “come va il mondo”, i magistrati faranno melina fino a fine aprile. Anche perché, l’unico reato davvero commesso dalla banda di toscani è quello di “violazione di atti d’ufficio”, reato penale gravissimo.
Insomma, qualcuno ha informato i furbetti che erano sotto indagine o che aveva i telefoni sotto controllo. E nella “braciata” a Rignano con Babbo Renzi è proprio Saltalamacchia ad informare Tiziano di avere il telefono sotto controllo. In fin dei conti, per Emanuele era un atto di riconoscenza: Renzi gli ha piazzato il fratello Aldo alla Sicurezza dell’Eni - diventato con Renzi a Palazzo Chigi una piccola Rignano. 
Oggi Di Caprio è stato trasferito all’Aise, i servizi segreti militari, alle dirette dipendenze di Alberto Manenti che non lo fa lavorare su quello che lui sa fare. Dagonews
Sindaco, conosce bene Saltalamacchia? "L'ho incontrato due volte. La prima volta in caserma a Firenze, per discutere di un immobile di proprietà comunale che poteva interessare l'Arma. La seconda volta l'ho visto alla cena". Cena a casa di Tiziano Renzi? "Sì, con le mogli. Ed era Tiziano che cucinava ". È lì che ha sentito quel nome? "Veramente non l'ho sentito". Come sarebbe non l'ha sentito? "È quello che ho detto agli inquirenti quando mi hanno convocato". E cosa ha sentito allora? "Ho colto la frase: "Meglio non parlare con certa gente". Ma non capii a chi si riferivano. Non sentii il nome Russo". Lei non apprese in quella cena che esisteva un'inchiesta su Consip? "Io non ne sapevo niente. Non sapevo dell'esistenza dell'inchiesta, l'ho appreso dai giornali".repubblica


L'avvocato di Renzi in una intervistona a il foglio ha parlato di attacco giudiziario contro l'ex presidente del consiglio.
Al di là dell'inchiesta pare chiaro ormai che il futuro politico del giovane toscano è attaccato ad un filo. Tra i tanti miracolati dell'impero renziano in fuga, persino la Cirinnà che dovrebbe ringraziare non tanto lui quanto Verdini per l'approvazione di una legge necessaria ma per la quale il Paese non era maturo, lo ha abbandonato. L'unica via per rimanere a galla è un patto con Orlando.
L'inchiesta giudiziaria, che ormai abbiamo capito essere molto meno di quello che si vuole far sembrare, ha più che altro dato l'assist per la montatura mediatica che ha visto convergere svariate esigenze. Quella di militari e intelligence che passano il tempo a litigare tra loro e della politica che, a dispetto dei problemi del Paese, continua a darsi battaglia su tutti i fronti. In mezzo c'è la stampa di un certo tipo. Quella che manipola a dovere le notizie, e riesce ad accontentare le esigenze di tutti. Uno scenario comune in Italia.
Questa volta però era tutto pianificato. Dall'esaltazione del trasferimento del colonnello De Caprio alla rivelazione della vita e le opere del generale Aldo Saltalamacchia. C'è stata una fuga pilotata di eventi e notizie. Scoprirne la regia sarebbe la vera missione da realizzare.

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