giovedì 16 marzo 2017

إِلَىٰ رَبْوَةٍ ذَاتِ قَرَارٍ وَمَعِينٍ

L'anomalia delle bombe piazzate nel giorno dell'anniversario della rivoluzione sta negli obiettivi scelti. Il palazzo di giustizia al centro di Damasco e un ristorante nel quartiere di Rabwa.
Il target dei qaedisti è normalmente istituzionale. Al massimo però avrebbe dovuto trattarsi di un tribunale militare dove erano stati condannati ingiustamente i prigionieri poi torturati nelle carceri del regime. Ma nel caso di Ayat Tahrir ormai la strategia è chiara. Viene combattuto Assad e tutti quelli che lo supportano.  Si è trattato di una brutta copia messa in scena dagli apparati di sicurezza del dittatore per dare  prova del fatto che la compagine ribelle mente sui suoi propositi ed è nemica della rivoluzione. Oltre a sviare la popolazione e l'opinione pubblica internazionale, era un messaggio da parte di Assad a possibili traditori. Sente il fiato sul collo visto che gli inghimasi sono stati capaci di arrivare al cuore dei suoi apparati.
In serata comunque Tahrir ha negato la paternità degli attacchi ribadendo che priorità assoluta sono gli obiettivi militari.

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