martedì 10 gennaio 2017

Dagli informatori al malware

La notizia era stata passata dai Servizi di sicurezza alla Polizia Giudiziaria D.I.G.O.S. di Milano, che già “conosceva” il soggetto ritenuto coinvolto nel programma terroristico in quanto emerso in precedenti indagini di terrorismo internazionale. 19 Veniva quindi iniziata in via di urgenza ampia attività di indagine che non confermava l’ipotesi del coinvolgimento dell’indagato in attività terroristica, né l’esistenza di attività terroristica in corso di organizzazione. Venivano quindi decise perquisizioni domiciliari che non solo non confermavano l’ipotesi accusatoria, ma che anzi la smentivano in modo chiaro. Ulteriore attività d’indagine smentiva in modo vistoso e decisivo le notizie trasmesse dalla fonte e dimostrava che erano notizie false costruite “a tavolino”. Veniva quindi richiesta l’archiviazione del procedimento “principale” a carico del cittadino siriano per il delitto di cui all’art. 270 bis c.p. e disposta l’iscrizione di altro procedimento nei confronti della fonte, nel frattempo compiutamente identificata, per calunnia e procurato allarme. Ebbene, la “fonte” è stata condannata per calunnia in danno dell’indagato per terrorismo, e l’indagato per terrorismo, calunniato, è stato espulso in Siria con provvedimento del Ministro dell’Interno 
Maurizio Romanelli 2008


Qualcosa può sempre sfuggire.
Non ci si può mettere a verificare tutto quello che viene detto dagli informatori così come è complicato dare un'occhiata al telefonino del giovane premier.

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