La notizia era stata passata dai Servizi di sicurezza alla Polizia Giudiziaria
D.I.G.O.S. di Milano, che già “conosceva” il soggetto ritenuto coinvolto nel
programma terroristico in quanto emerso in precedenti indagini di terrorismo
internazionale.
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Veniva quindi iniziata in via di urgenza ampia attività di indagine che non
confermava l’ipotesi del coinvolgimento dell’indagato in attività terroristica, né
l’esistenza di attività terroristica in corso di organizzazione.
Venivano quindi decise perquisizioni domiciliari che non solo non
confermavano l’ipotesi accusatoria, ma che anzi la smentivano in modo chiaro.
Ulteriore attività d’indagine smentiva in modo vistoso e decisivo le notizie
trasmesse dalla fonte e dimostrava che erano notizie false costruite “a tavolino”.
Veniva quindi richiesta l’archiviazione del procedimento “principale” a carico
del cittadino siriano per il delitto di cui all’art. 270 bis c.p. e disposta l’iscrizione di
altro procedimento nei confronti della fonte, nel frattempo compiutamente
identificata, per calunnia e procurato allarme.
Ebbene, la “fonte” è stata condannata per calunnia in danno dell’indagato per
terrorismo, e l’indagato per terrorismo, calunniato, è stato espulso in Siria con
provvedimento del Ministro dell’Interno
Maurizio Romanelli 2008
Qualcosa può sempre sfuggire.
Non ci si può mettere a verificare tutto quello che viene detto dagli informatori così come è complicato dare un'occhiata al telefonino del giovane premier.
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