lunedì 5 dicembre 2016

In Austria abbiamo vinto largo

Blengini voleva bene a quel ragazzo.
Era come un figlio per lui.
E non solo per motivi d'età.
Anche mentre parlava con la voce strozzata, il giovane premier si era ricordato di usare il linguaggio che lui gli aveva insegnato. Il linguaggio degli agenti segreti.
Quando aveva detto che adesso toccava a quelli del No, intendeva dire "adesso sono fatti vostri". E nel prendersi la responsabilità della sconfitta, aveva messo in chiaro con quel branco di imbecilli che lo circondava, che i voti erano tutti suoi e se li teneva.
Il riferimento ad Agnese e ai ragazzi era stato il tocco finale.
Peccato che il suo team si fosse reso conto troppo tardi che il quadretto di famiglia era essenziale per raccogliere consensi. Il lato positivo della sconfitta è che avrebbe avuto tempo per perdere peso. La faccia da pesce palla e la pancetta da funzionario Aise stonavano con la sua grinta.
Blengini adorava il suo sense of humour. I cugini un pò meno.

Doveva finire di guardare il catalogo del nuovo guardaroba. Life goes on.
Vestiti nuovi per un vicedirettore nuovo.
Il segreto per essere un buon agente segreto è la perfezione.
E lui era la perfezione fatta persona.
Carattere ruvido e cuore di ghiaccio.

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