sabato 19 novembre 2016

#JFS split (?)

Quando scrissi, subito dopo l'annuncio dell'allontanamento da al Qaeda, che era arrivato il momento di aiutare Abu Mohammad al Julani perchè era l'unico che poteva risolvere il pantano siriano, intendevo proprio questo. Il taglio con aQ gli ha sottratto simpatie e uomini e quindi non gli rimaneva che tentare di inglobare il maggior numero possibile di fazioni. Anche quelle più estreme. Cosa che gli analisti americani continuano ancora a vendere come un modo di al Qaeda di ristrutturarsi in maniera più compatta e aggressiva. Adesso c'è la possibilità che accada, visto che regna il caos più completo. Con una ulteriore scissione, la situazione è destinata a peggiorare. Non è comunque nelle intenzioni di al Julani fare attentati in occidente e nemmeno prendersi la Siria spargendo sangue inutile. Però deve fare i conti con il materiale umano che si ritrova. Gente che combatte dai tempi dell'Afghanistan, che è stata torturata da Assad e dagli iracheni. Non si cancella un pezzo di storia così pesante con un comunicato in tivvù. Al Julani ci sta provando. Non ha una strategia politica. Il suo problema è quello. Non basta dire che vuole governare con la Sharia e alle minoranze non verranno fatti torti. Ci vuole un tavolo di trattative serio. Nel frattempo gli americani insistono con la loro strategia. Uccidere i comandanti di Jabhat Fath e portare avanti la campagna mediatica di demonizzazione di Nusra/Jabhat in attesa che si ammazzino tra di loro. E che Putin li aiuti a creare la soluzione politica.
Intanto vengono bombardati gli ospedali e quando i bambini sopravvivono, poi muoiono di malnutrizione.
Questa non è una questione che riguarda solo la galassia musulmana e il medio-oriente.
E' la vergogna di Obama, Renzi, Merckel e tutti gli altri.

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