mercoledì 28 settembre 2016

Il ritorno del ponte sullo stretto

El final de su viaje se produjo en la frontera turco-siria, donde la Policía turca lo detuvo, frustrando su plan de ser uno más de los combatientes de DAESH. Una vez en libertad retorna a España. De regreso a territorio nacional, contactó con el segundo detenido, el cual tuteló su retorno y actuó como protector frente a las posibles injerencias externas a su círculo de confianza. El "retornado", a pesar de las vicisitudes de su frustrado viaje, persistía en su idea de volver en el plazo más corto posible, con la firme y única intención de integrarse como combatiente en las filas de la organización terrorista. Ambos detenidos compartían ideales yihadistas, lo que les llevaba a protegerse mutuamente, manteniendo una perfecta unión entre ellos basada en la comunión y aceptación de la doctrina de DAESH y en el secretismo de sus actividades. interior esp

What is even more shocking in the revelation is that the Madina Trading is the same company that was used to create a VoIP account for 26/11 Mumbai attackers in 2008. indiarising

Sui giornali di destra è stato fatto scrivere che la microcellula spagnola aveva in animo di compiere attentati in Italia. Forse c'è qualche indagine in corso sulla rete internet alla quale si appoggiavano i due marocchini. E al processo che vede imputata Maria Giulia Sergio, la dottoressa Villa ha ricostruito la rete europea di foreign fighters che vede tra i protagonisti molti marocchini. Non ultimo uno che lavorava a Salerno. Inoltre sul fatto quotidiano giorni fa si è parlato di Anas el Abboubi che starebbe ricostruendo, o meglio costruendo visto che all'epoca ne facevano parte solo lui e un paio di sfigati, la filiale italiana di Sharia4.  Fino al 4 dicembre c'è da aspettarsi comunque che vengano chiuse un bel numero di operazioni antiterrorismo.
A Gennaio invece inizierà il processo ai Moutharrik-Khachia. Il pubblico ministero, in virtù del ritrovamento del coltello, vorrebbe cambiare il capo di imputazione in promozione di associazione terroristica. Sarà che tutto il mondo ci invidia la legislazione in materia di terrorismo, come ripetono fino alla noia il prefetto Gabrielli e il procuratore Roberti, però pare chiaro come alla fine nessuno adotti le nostre leggi e raramente venga concessa l'estradizione.

Il generale Raheel Sharif, a Berlino per un convegno con altri capi delle forze armate organizzato dal Centcom, si è lamentato come al solito delle ingerenze del Raw, agenzia di sicurezza indiana.
Solite schermaglie che probabilmente sono alla base dell'inchiesta indiana che vede di nuovo Madina Trading nel mirino. Se la polizia di Brescia non ne sa nulla, evidentemente poco c'è.
La cosa curiosa è che tra le migliaia di pachistani sparsi nel mondo impegnati con l'hawala, beccano sempre i soliti noti in Italia. Probabilmente all'epoca delle trattative sui "nostri marò", tra i vari ossi messi sul piatto dai servizi c'erano anche i poveracci di Brescia.

Battesimo del fuoco per il direttore mistero, l'uomo che poco mastica di intelligence ma che alla fine ottenne il comando dei servizi segreti. Domani porgerà i saluti a nome del governo, ad un convegno organizzato da Finmeccanica. Il solito magna magna a base di cyber e guerre. Gli farà da stampella un vicedirettore. Tale Paolo Ciocca proveniente dal mondo delle banche. Poi dice come si fa ad entrare a lavorare nei servizi. Uscita pubblica, dopo le frecciatine primaverili di Bisignani, anche per il Marchino. Modererà un panel sulle start up. Cioè quella cosa che con quattro lire e un secchione universitario, poi ci fai i miliardi.

The end.

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