domenica 28 agosto 2016

Lupi da cenacolo

Al termine del processo con rito abbreviato, il Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, ha parzialmente accolto la richiesta di condanna formulata dal pm Danilo Tronci, che aveva sollecitato sei anni e mezzo di reclusione per il 32enne di Senigallia arrestato nel 2012. Ansa Giugno 2016 
E’ la prima volta che scopriamo dei filo-jihadisti che sono italiani al 100%. E’ l’elemento di novita’ di queste indagini. L’abbiamo chiamato ‘cenacolo’, perche’ e’ un gruppo piuttosto ristretto: sono italiani e sostengono la causa di Bin Laden’. Claudio Galzerano Adn Kronos Aprile 2012 

Cenacolo rende meglio l’idea sul fenomeno che è ormai cristallizzato al giorno d’oggi e che deriva proprio da quella (Operazione Niriya) ed altre inchieste del periodo 2012-2013.

Il termine cenacolo allontana dal concetto in parte errato, inizialmente promosso anche dagli investigatori un po’ in tutto il mondo, al quale siamo soliti fare riferimento, che è quello del lupo solitario. Siamo in presenza di soggetti, accomunati dall’esigenza di dare sfogo al disagio derivante dall’emarginazione alla quale la società li condanna, o nella quale essi stessi in parte si spingono. Non solo si scambiano materiale, ma sono particolarmente permeabili a certe ideologie.
Si tratta di un gruppo molto vasto ed eterogeneo, di cui parlava Vincenzo Di Peso nel 2013, particolarmente sensibile alla propaganda anti-occidentale e all’odio manifestato dai vari Abdullah Azzam e Abdus Salam al Faraj, in testi che sono tuttora parte della libreria virtuale dei jihadisti in partenza per Iraq e Siria. Lupi solitari che si muovono in branco.
Si cercano e si trovano. A volte si parlano e si incontrano. Poi ognuno va per la sua strada.

Con il passare degli anni e delle inchieste, abbiamo scoperto che il circolo ristretto aveva comunque contatti molto ampi. Contatti ma non legami e che quindi non costituiscono reti. Cosa che ne rende difficile l’individuazione perché, pur conoscendo i circuiti in cui si muovono, le interazioni cruciali possono essere anche di breve durata. Il procuratore di Brescia, alla conferenza stampa dell’operazione Balkan Connection che originò dalla partenza per la Siria di Anas, non spiegò come mai questi non sia stato fermato. In questo senso un ruolo, forse anche non proprio collaborativo, potrebbero giocarlo i servizi segreti, che tengono ad informarci di essere in pianta stabile in Albania per risolvere il problema migrazione. Da quelle parti devono confrontarsi con altre questioni intimamente legate tra loro. La politica corrotta, la criminalità organizzata spesso organica ad essa, i traffici di droga ed armi. In qualche modo devono trovare agganci e magari sacrificare qualcosa o qualcuno. Un po’ come ai tempi della Calabria sismica, quando maga magò Mancini, a dispetto delle centinaia di militari e forze dell’ordine spiegati, arrivava e staccando un bell’assegno di trecentomila euro, si procurava l’informazione decisiva. Nei Balcani però, non sempre i soldi sono sufficienti a portare a termine una mediazione.

Altro aspetto legato al cenacolo e messo in evidenza dalle inchieste più recenti, sono le cointeressenze con ambienti balcanici e nordafricani, che non si risolvono però, in associazioni criminali stabili riconosciute sempre dai tribunali. Si tratta più che altro di gruppi che si muovono come famiglie o clan e mettono in moto canali di reclutamento, a tratti occasionali, fatti da parenti e amici già presenti in area di guerra. Il fatto poi, che non ci siano, almeno a quanto è dato sapere, gruppi stabili e organizzati, dovrebbe scongiurare per il momento in Italia il pericolo del grosso attentato.

A proposito di lupi solitari, Daesh avrebbe rimesso in circolazione una pubblicazione che risale a circa vent'anni fa e viene tirata fuori ogni volta che c'è una nuova ondata terroristica. Assieme a The anarchist Cookbook e The terrorist Handbook, che con l'avvento di internet e le leggi sulla libertà di espressione continuano ad essere regolarmente diffusi, esso costituisce un compendio importante per il terrorista fai da te tra virgolette. Paradossalmente vengono usati anche da non musulmani per compiere attentati contro le moschee. Al di là della valenza tecnica di questi manuali, essi danno al giovane internauta l'impressione di sentirsi in missione o parte di un esercito segreto ed invincibile, il che li spinge all'azione con maggior convincimento.


A proposito invece di al Qaeda e dei suoi simpatizzanti italiani (ce ne sono ancora e bisogna drizzare le antenne quando qualcuno sui social punta il dito contro Daesh, presentando un sermoncino di al Maqdisi), pare degno di nota l'ultimo discorso di al Zawahiri, che invitava i militanti iracheni alla guerriglia, all'indomani di quella che tutti noi abbiamo liquidato come una separazione di facciata da al Nusra e che a questo punto potrebbe effettivamente concretizzarsi. All'orizzonte ci potrebbe essere la volontà di riformare un gruppo autonomo in quell'area. L'Italia potrebbe quindi costituire un bacino di reclutamento consistente.


Last but not least .

Non pensavo che avrebbe fatto pure questa gara.
Eppure non finisce mai di stupire.
Sempre oltre il duemillesimo posto, ma va bene così.
A giudicare dall'espressione sofferente nelle foto, sarà difficile rivederlo presto in conferenza stampa a starnazzare "Segnalate, segnalate" agitando il ditino.
Ha bisogno di riposo.

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