sabato 13 agosto 2016

Lunacy has found me

C'era il professore di cose tecniche alle medie, non mi ricordo come si chiamasse la materia esatta, che aveva la fissa dei laboratori e della pratica.
Io che sono una persona molto teorica e poco pratica, ero inorridita da questo orientamento.
Per fortuna ci metteva a coppie.
Ero capitata con un ragazzo molto carino, quindi roba non per me, che era pure più grande visto che aveva ripetuto un anno.
Avevamo raggiunto un accordo nel senso che lui faceva tutte 'ste costruzioni strane.
Le batterie, i circuiti, i flussi acquiferi.
Andavamo anche in giro per aziende, che all'epoca poteva pure tornare utile visto che il lavoro si trovava e quindi ti veniva voglia di finire le scuole (da noi in terronia usa il plurale per dire scuola).
Per contro io che sono sempre stata bravina nelle materie letterarie, cioè quelle molto teoriche che non portano pane a casa, gli facevo temi e traduzioni d'inglese dei compiti a casa o se si poteva, gli passavo anche i compiti in classe.

Che tenezza infinita fa l'inviato del corrierino.
Ogni volta che siamo ad un punto di svolta in Libia (lo siamo ?) la muqabarat lo chiama e gli racconta storie. Lo fanno parlare con ex-galeotti, futuri terroristi, pentiti dell'ultima ora.
Gli fanno vedere i graffiti. I disegnini delle batterie sul quaderno.
E gli dicono che conoscono la gente che sta in Italia o ci è passata.
A lui, capito ? Mica all'Aise o allo Sco  che si presume già sappiano queste cose, visto che le hanno condivise al Casa costruendoci database e mappature.
Ecco. Che lo dicano a un giornalista italiano è pure normale.
Ma che sperino di mettere paura al governo, quello è inquietante.
Emmenomale che abbiamo un capo di Aise mezzo libico.
Inna Allah ma as sabirin.
Patience.




Foto Corriere della Sera

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