mercoledì 6 luglio 2016

Semplificazioni

Dobbiamo mettere in campo tutti gli attori del territorio dalle autorità civili e militari, a chi opera nella giustizia e nel sistema carcerario, fino ai servizi sociali e alle strutture sanitarie. Claudio Galzerano

Se il sistema italiano funzionasse in maniera ottimale, quelle strutture andrebbero sfruttate in funzione preventiva anche per creare dei database e non solo per una segnalazione nei momenti critici o per rieducare in seguito.

La semplificazione usata dal dottor Galzerano circa la motivazione religiosa del soggetto che si fa esplodere al grido di Allah Akhbar, può essere valida sotto l'aspetto investigativo.
E fino ad un certo punto allo stato attuale.
Se andiamo a ritroso nel tempo, da Anas el Abboubi fino al ragazzo di Reggio Emilia dei giorni nostri, la componente patologica assume estrema rilevanza rispetto al passato.
Inoltre la casistica si amplia se prendiamo in esame vicende che hanno visto Bilal Bosnic protagonista a casa sua, o i foreign fighters europei e i simpatizzanti di Daesh in America.
Un ragazzo come Anas che va in Questura a chiedere l'autorizzazione per una manifestazione di protesta è di certo intelligente se non scaltro. Ma nel momento in cui fa presente all'incaricato, che vorrebbe bruciare le bandiere americane ed israeliane, mostra segni di instabilità mentale. Dal profilo che è stato possibile tracciare grazie ai resoconti stampa all'indomani della chiusura dell'indagine, risulta essere anche un pò bullo. Ma fondamentalmente il ragazzo deve avere qualche problema psicologico. E ce ne sono altri come lui.
Se il sistema sanitario e i servizi sociali funzionassero in maniera concreta e coordinata, si potrebbe costruire un database in cui inglobare i soggetti con le suddette caratteristiche.
Così come si potrebbe puntare l'attenzione sulle palestre. Se da noi non ci sono gruppi come quello di Fouad Belkacem che nel quartier generale di Sharia4 aveva messo in piedi un programma di indottrinamento-addestramento che prevedeva tra le altre cose la preparazione in palestra, allora bisogna andare a setacciare i luoghi dove si fa un certo tipo di esercizio fisico o di addestramento paramilitare.
Il caso Moutharrik potrebbe non essere isolato. E il giovane ligure fermato dai Ros, in apparenza mostrava queste caratteristiche. Instabilità e passione per i giochi di guerra.
Potrebbe tornare utile anche effettuare uno screening dei database dell'esercito, alla ricerca di personale che ha lasciato in anticipo a causa di problemi mentali . L'anno scorso o un paio d'anni fa  i giornali locali diedero notizia di un fermo effettuato in Sicilia dalla Digos nei confronti di un ex militare italiano simpatizzante di Daesh. Anche il caso della dottoressa Shabbi, persona educata ma proveniente da un contesto altamente a rischio, può costituire un parametro da prendere in considerazione.

La convinzione che una ricerca mirata, sia in fase di prevenzione che ad attacco avvenuto, debba essere diretta esclusivamente verso ambienti islamici, è ormai superata.
La forchetta costituita dalla componente religiosa è estremamente ridotta, rispetto al passato, nel contesto globale dei fattori che determinano la genesi di un terrorista o di un potenziale terrorista.
La costruzione di un database che tenga conto di questa evoluzione, richiede tempo e fatica e necessita di un sistema che funzioni a pieno ritmo, ma può ridurre drasticamente il margine di errore.

Nessun commento:

Posta un commento