venerdì 15 luglio 2016

Interessi

Infatti, secondo fonti locali, parte della rete italofila in Medio Oriente, non vi è stata nessuna visita lo scorso fine settimana tra il capo dell’intelligence italiano, il Generale Alberto Manenti, e i funzionari siriani, come erroneamente riportato dal quotidiano di Beirut Assafir, nonché dal portale Gulf News. Le stesse fonti, spiegano che tale campagna mediatica è stata gestita dall’estero, come sorta di risposta all’esistenza di un canale di comunicazione tra Roma e Damasco. In realtà, tali rapporti - come anche con Berlino o Bruxelles - non si sono mai del tutto interrotti, e per certi versi sono stati mantenuti, soprattutto per la gestione della crisi dei migranti e dei foreign fighters europei, nonché dell’infiltrazione di ex ribelli siriani o di combattenti di Daesh, fuggiti dal fronte di guerra. Questo dato di fatto è stato tuttavia distorto, manipolato ed estremizzato, quasi a voler criminalizzare – e quindi arrestare sul nascere – una qualsiasi “intromissione” dell’Italia in una trattativa magari già esistente, e gestita da altri Stati. In altre parole, non è piaciuto l’interesse di Roma al dossier siriano, per i quali Francia e Inghilterra vogliono l’esclusiva decisionale all’interno dell’Europa, nonostante l’Italia sia uno dei Paesi europei che ha subito maggiormente le conseguenze dell’esodo dei migranti, essendo un Paese di transito e una riva “di soccorso e accoglienza”.
osservatorio italiano

Non si capisce chi ci sia dietro a questo osservatorio italiano che fino all'altro giorno dipingeva il generale Manenti, in virtù della visita siriana, come una sorta di eroe nazionale.
Queste ultime considerazioni invece, dovrebbero essere quelle più attinenti alla realtà.
L'Italia, evidentemente impegnata da tempo in qualche trattativa a nome di un gruppo ristretto di stati e non solo per sbrogliare la situazione siriana rispetto alle proprie esigenze, ma anche per trarne profitto su altri fronti, ha pestato qualche piede e ci ha rimesso le penne.
Il direttore dell'Aise, da tutti descritto come abile negoziatore e benvoluto su varie piazze, stavolta deve averla fatta grossa.
Ma che ha combinato veramente e ne valeva la pena ?

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