giovedì 30 giugno 2016

Quasi estradato

Ha poco da dormire sonni tranquilli l'avvocato del Mullah Krekar.
Se una corte norvegese dopo anni di tentativi andati a vuoto si è finalmente decisa ad estradarlo, evidentemente adesso c'è la volontà di liberarsene anche a dispetto dei diritti umani che nei Paesi del nord Europa sono rispettati spesso oltre il dovuto.
E' difficile che in appello il verdetto venga ribaltato.
Sarebbe interessante conoscere in che modo si è riusciti ad ottenere questo risultato.Chiaramente il governo locale ha trovato un accordo con le opposizioni. Difficile immaginare però, chi abbia fatto pressioni sui giudici norvegesi. Se lo stesso governo o le nostre autorità.
 
Altrettanto interessante sarà vedere che fine farà Krekar.
Probabilmente starà in Italia giusto il tempo per essere interrogato dall'autorità giudiziaria e dai servizi segreti dei Paesi interessati, per poi essere in qualche modo girato agli iracheni o usato per qualche sorta di mediazione.Almeno questo sembrava il piano iniziale.
A meno che la contropartita non sia a lui molto favorevole o vengano usati mezzi coercitivi per convincerlo, è piuttosto difficile che collabori.
Si spera comunque che venga mandato fuori dall'Italia il più presto possibile.
Se va in porto anche l'estradizione di Bilal Bosnic, dopo quella del reclutatore sloveno, il nostro Paese si avvia a diventare una vera e propria centrale del terrore.
Bisogna che qualcuno spieghi il concetto al procuratore nazionale che insiste nel tenere un quasi cadavere di mafioso al 41bis. Non c'è restrizione che tenga per certi soggetti.
Da vivi ovviamente.


Foto Brinjar Meling Twitter

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