lunedì 23 maggio 2016

Lo scudo italiano di Saimir

Pare che in Albania si stia sgonfiando la querelle sul ruolo avuto dalla polizia italiana nella faccenda degli imsi catcher. Se ne sta montando un'altra sulla presenza nel Paese di strumenti preposti ad intercettazione (sempre illegali) e che sarebbero stati introdotti da parenti o amici israeliani di altri politici. D'altra parte è difficile pensare che in un ambiente così infuocato e in epoca moderna, gli albanesi abbiano bisogno degli imsi catcher portati da due giovanottoni italiani in divisa.
Si tratta di uno scenario classico di Paesi stretti nella morsa dell'arretratezza culturale ed economica e in cui la politica segue meccanismi fuori dai canoni delle nostre democrazie.
Il ministro dell'interno Tahiri mira evidentemente ad allargare la propria base di influenza nel suo partito e nella coalizione . E in molti vogliono impedirlo.
Se da un lato all'Italia tocca accettare questi giochetti innocenti per evitare ondate di profughi e colpi bassi sia in Albania che in Italia, e quindi la lettera inviata dal prefetto Pansa alla fine è stata una mossa tanto scontata quanto saggia, dall'altro ci si chiede fino a che punto i nostri rappresentanti debbano spingersi per tenere buono un alleato chiave in tempi come questi.
Passi il cambio di versione del commissario Grillo circa la partenza degli aerei pieni di droga, passi la scampagnata dei tecnici della polizia di stato, e in attesa di sapere cos'è veramente accaduto nel caso Zagani, forse converrebbe mettere in chiaro con il ministro che non vogliamo essere tirati in mezzo.
E che magari, per non rendere vano il lavoro dei nostri investigatori su fenomeni criminali che originano in quell'area per poi incidere pesantemente sulla nostra realtà, sarebbe bene che Tahiri tenesse sotto controllo meglio la sua polizia e i servizi segreti.


Foto syri.net

10 commenti:

  1. Ma non erano fanfaronate quelle storie di un'altra macchina illegale per le intercettazioni? Guardi che questo caso presenta molte analogie con quello che ha visto protagonista Tom Doshi, solo che lui aveva il "carico da 90" ed ha costretto la Comunità Europea a fare marcia indietro. Osservi bene e vedrà che in tutti e due i casi c'è la firma dello stesso Procuratore.
    Ora resta da capire chi ha detto al Presidente Nishani che era intercettato. E poi, chi aveva riferito a Ilir Meta la questione di Tom Doshi?

    Le dicevo io che l'Albania è un Paese strano, dove storie di questo tipo possono sempre succedere, soprattutto se si dà retta a certi personaggi, come la compagnia del "triangolo delle Bermuda". Gli italiani devono stare fuori da questa storia perchè Edi Rama li ha volutamente messi al centro dell'attenzione dei media per difendersi dagli attacchi dei suoi stessi alleati di partito e di coalizione. Ormai Rama è finito.

    Ecco abbiamo scoperto chi era il fanfarone.
    Alla fine, siamo destinati a diventare amici.

    Giovanni Delle Bombole

    ps. Saluto il compagno La Rovere (vedo che è intervenuta la cavalleria)

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    1. Quando sta scritto su un giornale, di qualsiasi colore esso sia, è un mezzo fatto quindi può essere preso in considerazione.

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    2. Vabbe' mo non la buttare a provole e caciotte...se per te quando una cosa sta scritta su un giornale è un mezzo fatto si vede proprio che hai letto troppi giornali inglesi.
      Magari potevi pure ringraziarlo a Giovanni...bisogna dare anche merito a chi ne sa piu' di noi,senza partire per le circonvalazioni esistenziali o le complanari antropologiche.
      Insomma come si dice a Bari: "La rasce come la uè la fasce, l'alisce come le uè le frisce"

      Pippo Brasciola

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    3. io leggo tutto se posso, pure le cronache di bat e foggia2day
      il giornale sai di chi è, chi ci sta dietro e che vuole
      fai lavorare il cervello e capisci se c'è o meno notizia e di che si tratta

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    4. Per far lavorare bene il cervello(Q.I.) bisogna controllare le emozioni(Q.E.)...poi pero c'è anche chi davanti a un caciocavallo non capisce piu' niente,ma il mondo è bello perche' è vario.

      Pippo Braciola

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    5. Ma figuriamoci se la De Cesare può abbassarsi a darmi ragione, avrà dovuto ingoiare una scarpa per scrivere quelle cose. Evidentemente, se era scritto sul giornale, non era una chiacchiera. Comunque a pensarci bene, possiamo anche noi due creare un blog: io ti passo le informazioni e tu le pubblichi, dicendo che le prendi da Google. Bisogna però fare attenzione a pubblicare degli articoli che abbiano lo stesso stile, e non alternare dei testi con mano maschile ed altri con mano femminile. Con un po' di pratica si può fare.

      Poi ci ho pensato alla storia delle macchine Catcher, e mi sono sorti dei dubbi.
      1. Se la Procura ha già un sistema di intercettazione legale, e vi sono leciti sospetti che faccia degli abusi, perché i servizi segreti albanesi hanno chiesto alla Procura di verificare se la macchina degli italiani era entrata legalmente?
      2. Chi ha fatto credere agli italiani che la loro posizione poteva essere compromessa, al punto da indurre il Direttore a firmare una lettera di "giustificazione", che tra l'altro la Procura albanese non ha neanche chiesto (la sola richiesta degli inquirenti era rivolta all'Interforze)?
      3. Chi è la testa di ponte in Italia che si è alleata al "triangolo delle Bermuda" per scatenare un caso mediatico e fare agitare gli italiani? Cosa c'entra poi l'Ufficio dell'Interforze in un caso politico come questo?

      E' proprio come dicevo all'inizio, l'Albania è un paese strano: tutto quello che sembra oro, poi in realtà è pietra. Puoi costruirti una carriera sfavillante, oppure puoi rovinartela per sempre. Bisogna sempre stare attenti al "ritorno di fiamma".

      Giovanni Delle Bombole

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    6. Non è un Paese strano. E' evidentemente molto arretrato. E' inutile girarci attorno. E lo dimostrano i suoi ragionamenti visto che mi pare di capire che lei venga da quelle parti. Non si fida dei siti istituzionali e non sa che tutto ciò che si fa su internet è sottoposto a norme. Che siamo tutti monitorati e che il monitoraggio, almeno in un Paese come l'Italia dove ci sono garanti per i cittadini, è sottoposto a regole. Da noi non si possono dar fuori notizie come se niente fosse. Le si può commentare e ragionarci sopra. E si può fare dell'ironia e della satira che non è ridicolizzare. L'anonimato e la tracciabilità sono cosa ben diversa. Non basta cambiare schede telefoniche e affidarsi ai proxy per sfuggire alle proprie responsabilità. Siamo tutti conosciuti alle autorità competenti. E siamo contenti di ciò perchè vuol dire che siamo al sicuro. Storielle come quelle albanesi da noi non capitano e se capitano c'è uno scrutinio multiplo da parte di tutte le autorità e soprattutto si portano alla luce le responsabilità. Se l'Italia si è lasciata trascinare in questo teatrino, in attesa comunque le conclusioni giudiziarie, è semplicemente perchè non vuole che i balcani precipitino nel caos. Senza di noi accadrebbe un finimondo. Del resto a me francamente non interessa molto. Scrivo di altre questioni. Chi mi segue da tempo, anche da apparati di governo, mi conosce e lo sa.

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    7. Quello che scrive conferma la mia tesi, così che qualcuno ha fatto credere all’Italia che esistesse un pericolo imminente per la stabilità dell'Albania, cosa assolutamente non veritiera. Si fanno credere delle storie per bruciare le carriere, e si stringono mani a persone sbagliate, solo per avanzare di grado.
      Parla di arretratezza - anche se poi non fa altro che mettere il risalto la sua limitatezza intellettuale (grande autogol) - ma vorrei vederla un giorno senza stipendio ed essere costretta a rimanere sul campo, o dover affrontare una folla arrabbiata.
      Come le dicevo nei precedenti commenti, ha finito la benzina, non sa più che dire e allora delira. Mi compiaccio, tuttavia, che tutti stiano assistendo alla fine di un mito che si fa chiamare "De Rebus".

      Giovanni Delle Bombole

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  2. Ma quale mito. Al massimo mi legge qualche poliziotto curioso di sapere come la pensa una normale cittadina sui problemi che hanno loro o qualche giornalista in cerca di spunti visto che approfondisco argomenti poco conosciuti da noi o faccio la tuttologa come dice lei.
    I Balcani sono arretrati rispetto a noi così come lo è l'Italia, per certi aspetti, rispetto all'America. E allora ? L'importante è ammetterlo e rimboccarsi le maniche senza aspettare aiuto o cercando piuttosto l'aiuto giusto. Non i soldi e i mezzi offerti dal Paese amico che poi vuole in cambio altro. Che cosa si pensi in Italia delle questioni balcaniche non lo so. Da noi le questioni vanno sui giornali solo se possono essere strumentalizzate. Come tutti gli esseri umani di questo mondo ho problemi e anche grossi. Per quello spesso mi permetto di giudicare. Come tanti giudicano me.E' la vita.

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    1. Sull'arretratezza dei Balcani potremmo discorrere a lungo e magari constatare che il processo di involuzione ebbe inizio proprio grazie agli ottomani.
      Ha mai visto le performance fachiriche dei Bektashi in Albania?

      Pippo Brasciola

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