lunedì 2 maggio 2016

Fanfaronate da allarme rosso

Secondo il suo legale, l'unica colpa di Khachia è stata quella di "straparlare al telefono", anche se il marocchino "non è un pericolo per la società e non ha commesso nessun reato". Per questo Bauccio si è definito "sconcertato" per un arresto che a suo giudizio non trova giustificazioni. "Abderrhmane è un ragazzo assolutamente normale ed estraneo al mondo dell'isis e del terrorismo, non aveva alcuna intenzione di martirizzarsi. Bisogna stare attenti a non processare fanfaronate dette al telefono".repubblica

Se non ricordo male l’avvocato Bauccio ha assunto la difesa di Abu Omar e Abdel Majid Zergout solo in relazione alla questione delle torture e non per le accuse di terrorismo. Questo perché è un uomo di principio. Mi stupisce quindi, che liquidi come fanfaronate i dialoghi e i ragionamenti fatti dal suo assistito.
Le vicende portate alla luce dalle operazioni di polizia successive all’emissione del decreto antiterrorismo, possono essere inquadrate per la maggior parte come reato d’opinione o jihad della parola. Ma i contorni e i personaggi analizzati dalla recente ordinanza costituiscono il giro di boa.
E’ allarme rosso come ha detto Lamberto Giannini. E il riferimento nei dialoghi ad Abdel Majid, conosciuto in Italia anche come Abu Baraa, non è casuale.
L’adesione del gruppo di amici a Daesh, in quanto ideologia alla base del califfato e delle installazioni da realizzare con metodi violenti anche oltre i confini medio-orientali e in netto contrasto al sistema occidentale, appare chiara. Come risulta chiaro dai dialoghi il proposito di partire per la Siria. Poi, che ognuno esprima adesione e propositi, in base alla propria inclinazione personale e al contributo che può dare, quello è un altro discorso.
Meriem Koraichi, pur essendo almeno in apparenza estranea a qualsiasi piano proposto dai famigliari, mostra di approvare l’ideologia del califfato. Wafa Koraichi è piuttosto succube della figura e dell’influenza del fratello ma fa di tutto pur di aiutare lui e chiunque voglia seguirlo.

Salma è la vera anima del gruppo. Il prototipo della jihadista moderna. La versione aggiornata nonchè più aggressiva e spregiudicata di Malika el Aroud. E’ lei che spiega a Wafa cosa è la tazkia e su che siti può tenersi aggiornata. Assieme al marito è determinata a partire per la Siria.
Quello che può forse far pensare che Abderrahmane sia un semplice chiacchierone o idealista, è il fatto che ripropone con molta enfasi versi coranici, nasheed (canti), il ricordo del fratello e la descrizione dei luoghi di guerra. Infatti Abderrahim chiede conferma alla moglie delle sue intenzioni. Lui che è molto più concreto ed esplicito, ha bisogno di sapere se Abderrahman ha veramente intenzione di seguirlo o se il suo è semplice fervore giovanile.
Ma non si tratta di fanfaronate. C’è una chiara determinazione a partire e a colpire anche da parte del fratello di Oussama. Un netto rifiuto dell’occidente. Anche quello che li ha accolti.
Ci sono le prove che quei soldi servivano ad organizzare il viaggio verso il califfato. E per andare a combattere. Non certo per aiutare i bambini. Non almeno nel modo in cui lo farebbero dei volontari. Questa volta lo sforzo fatto da forze dell’ordine, servizi e magistratura non va sprecato.
Va utilizzato per fare prevenzione vera. Non basta più fare appelli o dare il numero di cellulare all’imam per fare una segnalazione. L’antiterrorismo deve uscire dalla caverna e spiegare, a musulmani e non, quello che sta accadendo e quello che potrebbe accadere.

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