martedì 31 maggio 2016

Ci sta ma non si dice

è una situazione che gestiamo con la massima attenzione, ma associare il fenomeno dei flussi migratori al terrorismo è una cosa che non sta in piedi

C'è, ha ammesso, "una continua rincorsa ad avere mezzi sempre più sofisticati e non intercettabili e c'è l'assoluta chiusura da parte delle società a fornire dati. Di fronte ciò - ha sottolineato - è importante il fattore umano, con la possibilità di infiltrarsi negli ambienti a rischio e per questo è importante l'investimento nella formazione dei nostri uomini per riuscire a vincere questa sfida".ansa

Non sta in piedi se si pensa al migrante-terrorista come quello che parte dalla Siria con la barchetta per venire a fare un attentato a Roma. Difficile che arrivi e se ci riesce se la deve vedere con i topi della capitale. Bisogna piuttosto ragionare in termini di consensi che salgono e di radicalizzazione.
Il problema non è come arrivano. Fatto è che se arrivano, alla fine aderiscono all'ideologia di Daesh.
Nelle carceri, sulle barche, dopo essere sbarcati. Se si torna allo stato di guerriglia come auspicava al Adnani nel suo ultimo messaggio, anche il migrante terrorista può comunque materializzarsi.
C'è bisogno di un approccio multiplo non solo a livello investigativo ma soprattutto sotto l'aspetto sociale. Mi pare che il libro comunque sia la sintesi dell'approccio investigativo-giudiziario.
Magistrati ed investigatori hanno fatto fronte comune per assicurarsi un margine di intervento il più incisivo possibile ma il resto latita.
Invece di investire in formazione basterebbe assumere madrelingua e convertiti.
Ma nemmeno quello può dire e forse nemmeno pensare , colui che incarna lo stereotipo dello sbirro.



Foto Camera dei Deputati

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