lunedì 28 marzo 2016

Pericolose saldature

Molte inchieste cominciano però a delineare una pericolosa saldatura fra i due livelli: la manovalanza locale imbottita di folli propositi sanguinari e il network del terrore internazionale, in grado di trasformare i proclami in guerra. Realtà terribile che tiene insieme Parigi e Bruxelles, le bombe e i morti, con la capitale del Califfato Rakka. Alcune recenti inchieste mostrano una sorta di connessione fra l'Italia e il Medio Oriente. stefano zurlo


Il panorama attualmente sembra essere orientato quasi completamente verso l’area siro-irachena.
Da Carlito Brigante a Bilal Bosnic, il focus consiste nell’inviare combattenti in zona di guerra. L’Italia è per sua natura zona di transito quindi sede di attività come il riciclaggio di denaro e la contraffazione dei documenti. Più che aspettare o cercare di prevedere il ritorno e l’entrata in azione dei foreign fighters sarebbe meglio, e sicuramente il Ros e l’antiterrorismo lo stanno facendo da tempo, trovare i punti di contatto tra le vecchie filiere qaediste e le giovani reclute .
La strategia non è tanto quella di puntare all’evento eclatante ma, come sottolineato anche in vari manuali pubblicati l'anno scorso, creare uno stato di guerriglia urbana continuata che getti nel caos l’Europa e impedisca ai governi di reagire in modo coerente sia sul proprio suolo che in aree calde come la Libia e l’Iraq.
Da questo punto di vista l’operazione che ha smantellato la rete del mullah Krekar non era tanto rilevante in quanto avrebbe bloccato i suoi piani in Iraq, ma per cercare di capire quanto e in che modo siano attivi in Italia personaggi del calibro di Majid Mohammed .

PQM 
visto l’articolo 22/3 Cpp dichiara la propria incompetenza per territorio ed ordina l’immediata trasmissione degli atti al Pm presso il Tribunale di Brescia, anche per gli adempimenti connessi alla rinnovazione della misura cautelare in atto come di seguito limitata; 
visto l’articolo299/3 up Cpp revoca la misura cautelare in atto nei confronti dei due imputati per sopravvenuta carenza di gravi indizi in ordine al reato di cui al capo 1), ed escludendo dal reato di cui al capo 2), l’aggravante di cui all’articolo1 legge15/80, sempre per sopravvenuta carenza di gravi indizi al riguardo ordina la formale scarcerazione degli stessi limitatamente a tali ipotesi. 

Tribunale di Milano – Ufficio del Gip – sentenza 24 gennaio 2005 Giudice Forleo


Povera Clementina. Sempre persa tra le polemiche.
Alla fine nel caso specifico lei si beccò le solite ire del senatore Cossiga che aveva evidentemente un'idea tutta sua di stato e di legge, e il giudice Spanò invece beneficiò del plauso di agenti segreti e poliziotti.

Alcuni giorni fa è giunta notizia delle intemperanze di un ragazzino di origini marocchine che avrebbe esultato sia in occasione della strage del Bataclan che del recente attentato di Bruxelles. Dopo la sospensione e la segnalazione all'autorità giudiziaria sarebbero scattati controlli più approfonditi da parte della Digos in quanto lo studente è nipote di uno degli indagati delle indagini che portarono alla luce, secondo il racconto di un pentito che fu molto contrastato dalle difese degli incriminati, la volontà da parte di una cellula cremonese, di fare un attentato al duomo di Cremona.
A proposito di vecchie inchieste da rispolverare in ottica moderna.

La colpa della dottoressa Forleo fu quella di aver scarcerato due indagati non ritenendo valide in quanto non supportate da prove (e non è difficile credere che fosse così, conoscendo già come funziona il pentitismo per fatti di mafia e camorra) di due pentiti maghrebini che raccontarono di aver ascoltato discorsi che inducevano a pensare ci fosse un progetto per far saltare in aria il duomo di Cremona dopo aver sequestrato una pattuglia della polizia. La stessa inoltre faceva un distinguo tra atti di terrorismo e guerriglia, notando che in base a documenti scritti dal mullah Krekar e ad evidenze vaghe provenienti da attività di indagine e di intelligence anche straniera, Ansar al Islam non era da considerarsi organizzazione di stampo terroristico ma dedita ad azioni di resistenza. Metteva in dubbio anche i contatti effettivi tra al Qaeda ed Ansar al Islam, che ricordiamo sarebbero stati testimoniati da telefonate intercorse tra Majid Muhammad e al Zarqawi. Testimonianze importanti che gli americani usarono a pretesto per i loro bombardamenti.
In buona sostanza la dottoressa Forleo fu accusata nemmeno tanto velatamente dallo stesso giudice di Milano che in seguito annullò l'ordinanza, di aver dato una interpretazione personale di fatti e personaggi e di non aver tenuto in conto la ratio intesa dal legislatore nel promulgare l'articolo 270 bis. Forse l'allora gup di Cremona diede troppo spazio ad un inquadramento storico delle vicende in mancanza di norme ferree ed anche asfissianti come ne abbiamo oggi in materia di terrorismo.
Potremmo azzardare l'ipotesi che a distanza di tanti anni un pò di ragione sembra averla avuta.
In fondo la tanto acclamata operazione JWeb chiusa dopo mesi trascorsi a tergiversare su difficili traduzioni, non è venuta in soccorso (in maniera non voluta per carità) dei curdi che ci chiedono ogni giorno armi e soldi per la loro causa e che di certo non avevano bisogno di un califfato di Krekar ?
Tutto è soggetto ad interpretazioni politiche e storiche. Anche le inchieste giudiziarie.



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