giovedì 3 marzo 2016

Oltre

Ma anche perché l’inchiesta della procura di Roma, guidata da Giuseppe Pignatone e affidata al Ros dell’Arma dei Carabinieri e allo Sco della Polizia di Stato, scommette sulla possibilità di andare oltre gli accertamenti finora già acquisiti. Non poco, però, a quanto pare. I rilievi dell’autopsia, certo, sono eloquenti: l’Egitto può smentire quanto vuole sulle torture, forse così peggiora solo la sua posizione. Ma c’è anche il computer del giovane ricercatore: miniera preziosa di dati oggi in mano alla polizia giudiziaria italiana. In mano agli inquirenti, dunque, ci sono carte coperte che non possono e non devono essere messe sul tavolo: liberebbero Il Cairo da ogni responsabilità. L’inchiesta italiana, peraltro, potrebbe assumere un’altra piega se gli inquirenti egiziani condividessero gli accertamenti svolti finora.  marco ludovico
"Noi conosciamo bene le logiche e i modus operandi dei servizi segreti del nostro Paese - aggiunge il deputato di Sel - e anche di quelli stranieri. La ferocia con cui gli egiziani si sono accaniti contro il dottorando non è compatibile con il fatto che stesse facendo delle inchieste giornalistiche o sociologiche. Non è possibile, perchè come Regeni, ci sono altri giornalisti italiani e stranieri in Egitto che scrivono. E scrivono magari anche cose scomode. Ma in casi come questi, visto che con l'Egitto abbiamo delle buone relazioni (là vivono molti italiani), avviene che il giornalista o lo studioso scomodo venga espulso. Ma non che venga sequestrato. Torturato per una settimana. E poi ucciso. Quello che ci è stato raccontato, non è convincente".Repubblica

Ricordiamo che il senatore Casson ha scoperto nel corso di una visita in America fatta assieme al Copasir, quindi a spese delle Stato, che in Europa non c'è una volontà reale di creare un'agenzia unica di intelligence perchè non si vuole mettere in atto una seria pratica di information sharing.
Glielo ha spiegato la Cia.
Per dire quanto i membri del Copasir sono esperti di Paesi stranieri e relativi servizi segreti.
Ciccio Ferrara poi, è quello che fa le interrogazioni dopo che aver letto i giornali.
Quello secondo il quale, dopo una sentenza di assoluzione viziata da segreto di stato (per lui una sorta di licenza di uccidere), un funzionario dei servizi dovrebbe essere licenziato o mandato in pensione.

I servizi segreti egiziani non sono un monolite. E' perfettamente legittimo che una parte di questi se la sia presa con Regeni. Magari anche per qualcosa che avrebbe fatto o detto.
Quello che non convince della versione offerta dall'Aise, è che i nostri servizi non avevano la benchè minima idea che Regeni o altri come lui fossero a rischio.
Possibile che il direttore abbia appreso delle vicende capitate agli studenti americani solo mentre stava investigando sulla morte del dottor Regeni ?
Il capocentro dell'Aise e l'Ambasciatore dovrebbero spiegare questo aspetto della questione.
Il direttore dovrebbe dirci quali sono le direttive impartite dal governo e quindi da lui stesso, in merito al livello di monitoraggio ed interazione con la realtà locale.
Se gli è stato detto di chiudere un occhio e all'occorrenza due, non gli si può addebitare la morte del giovane italiano.
Ammesso che debba rispondere solo al governo e non ad altri organismi ad esso riconducibili.

Gli inquirenti dovrebbero essere in grado di raccogliere elementi utili non solo ad effettuare una ricostruzione ma anche a formulare ipotesi.
L'esame autoptico non può essere falsato nè i dispositivi elettronici possono essere manipolati senza che un tecnico se ne accorga immediatamente. Forse a Napoli ci si accorge di certe sparizioni dopo due anni.
La squadra di investigatori con un pizzico di temerarietà e tanta risolutezza può trarre indicazioni utili sul posto. Però per muoversi in un certo modo ci deve essere un input dall'alto.

Finora, a parte il colpo di scena di Ciccio Ferrara, Copasir, governo e servizi, appoggiati da una buona parte di stampa e contrastati dal solito Travaglio alla testa degli anti-Renzi, sembrano essersi accontentati della versione ufficiale che porta inevitabilmente a puntare il dito contro gli egiziani.
Vedremo se questa tendenza cambierà.

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