domenica 13 marzo 2016

Across the river and into the trees. I pensieri del giovane Saimir.

“Noi siamo molto decisi a non lasciare che l’Adriatico venga usato di nuovo, come successe nel passato dai criminali, questo con certezza non succederà più. Siamo decisi di affrontare l’emergenza umanitaria tutti insieme, e con questo insieme non solo l’Italia e l’Albania ma intendo l’Unione Europea. Noi abbiamo un piano di emergenza per affrontare i primi momenti della crisi, se ci sarà, però poi è doveroso che si debba agire tutti insieme.” 
“Ad affrontare questo problema non bisogna fare la differenza tra paesi dell’Unione Europea o meno, però si deve trovare un sistema collettivo per affrontare un problema collettivo”. 
“Nessun paese ce la fa da solo, l’Italia ha provato ed è già passato dai problemi che stiamo cercando di affrontare noi, prima che venga troppo tardi, ricordate quando l’Italia si trovava da sola e anche la Grecia, questo vuol dire che una soluzione comune deve indirizzare problemi comuni”
Radio24


Foto Viminale


L’ammiraglio Binelli Mantelli in una intervista concessa allo Eu Observer in questi giorni, non si è detto affatto preoccupato per una eventuale marea umana in arrivo dalla Grecia attraverso l’Albania. Questo perché secondo lui, l’Albania lavora da diversi anni anche assieme all’Italia, al controllo delle frontiere ed è fortemente determinata a divenire membro dell’Unione. L’ex capo di stato maggiore piuttosto auspicava un’azione concertata con la Russia dal momento che gli accordi con la Turchia sono abbastanza volatili. In questo senso si starebbe lavorando a Bruxelles per scongiurare flussi dalla Finlandia. Putin sornione attende di poter sferrare un affondo decisivo.
Non altrettanto ottimista pare essere il giovane ministro dell’interno albanese che oltre ad incontrare i vertici dei governi italiano e bulgaro in queste ultime settimane, non si è sottratto alla curiosità dei cronisti soprattutto italiani. Tahiri continua ad invocare l’aiuto europeo perché il suo Paese, anche a detta del rappresentante per l’alto commissariato delle nazioni unite, non è decisamente pronto a farsi carico di un flusso nell’ordine delle decine di migliaia di persone. Attualmente in Grecia ve ne sarebbero più di quarantamila. Non ci sono strutture pronte ad accoglierli. Nell’eventualità i primi giorni potrebbero esserne ricevuti al massimo un paio di centinaia da sistemare nelle caserme.
I pattugliamenti non riescono a coprire completamente il bordo montuoso che è abbastanza periglioso da attraversare ma è percorribile molto velocemente se si ha a disposizione una guida esperta.
Per ora Saimir Tahiri si dice soddisfatto della collaborazione in termini di scambio di informazioni e di tecnologia messa a disposizione dal governo italiano. Non vuole altro personale di polizia oltre a quello che già opera su suolo albanese. E’ conscio del fatto che una sorta di commissariamento gli toglierebbe parecchio potere decisionale e comprometterebbe in maniera definitiva la candidatura europea.
Lo spettro della nave Vlora continua ad albergare nelle memorie italiane ed albanesi.
Non è chiaro quanto concreto sia il pericolo del sopravvento di trafficanti. Fonti albanesi riferiscono dell’intercettazione di un paio di gommoni. I resoconti sulle attività della criminalità organizzata, ultimo in ordine di tempo quello del dipartimento di stato americano, sono tutti più o meno annacquati per rendere facile la vita al ministro e a Edi Rama. Parlano di una situazione in netto miglioramento. Dalla Libia invece giunge notizia di squadroni della mafia albanese che congiuntamente a quella italiana sarebbero dediti al traffico di bambini. Un flusso di migranti incontrollato non potrebbe che esasperare questa situazione.
Insomma il giovane ministro albanese ha qualche pensiero per la testa.

Nessun commento:

Posta un commento