venerdì 26 febbraio 2016

Tutto il resto è paranoia

«Non vorrei sembrarti paranoico, ma ho paura di essere stato schedato» scriveva Giulio in un’email ad un amico pochi giorni dopo l’infuocata assemblea sindacale degli ambulanti dissidenti dell’11 dicembre scorso.
«Non si trattava né di un reporter né di un ambulante o un sindacalista» aveva spiegato il giovane friuliano agli amici. 
lastampa via dago

Noi abbiamo un file su tutti, anche su di te.
Mi disse un tizio della sicurezza interna omanita al quale mi ero rivolta per cercare informazioni su un giordano che mi aveva arrecato danno.
Si trattava ovviamente di un modo per impressionarmi o spaventarmi ma di sicuro i soggetti a rischio vengono tenuti d'occhio. Come qui da noi del resto.
Mi è capitato di criticare attraverso blog e forum di discussione alcuni ministri e perfino sua maestà che è un atto contrario alla legge. Però con le parole scritte si può giocare. Tutto è permesso nei Paesi arabi se fatto con le dovute maniere. Nè io nè altri occidentali abbiamo mai avuto problemi.

Evidentemente il dottor Regeni non deve aver fatto nulla di compromettente.
Ma stupisce il profilo che sta venendo fuori dello studente italiano che se ne sta in Egitto come nulla fosse. Allo stesso modo degli studenti bolognesi che continuano a dar fastidio al professor Panebianco consapevoli del fatto che non gli accadrà nulla di male.
Ma veramente pensava che in Egitto si possa andare in giro a manifestare senza essere almeno presi di mira dalla sicurezza interna solo perchè non si è giornalisti o sindacalisti ?
A questo punto inizio a pensare che anche il funzionario dell'Aise in Egitto ragioni in questa maniera.

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