giovedì 11 febbraio 2016

Say cheese

Si è tornato a parlare nelle ultime ore del piccolo Jihadi Junior che ultimamente viene usato spesso nei video di propaganda di Daesh. Nelle immagini diffuse ieri, viene mostrato mentre fa esplodere un'autobomba. Ormai conosciamo l'importanza che hanno i bambini per il califfato. Vengono allevati e addestrati al combattimento o usati per missioni suicide.
La scorsa settimana a Lecco è iniziato il processo per sequestro ed emigrazione clandestina ad una giovane albanese che nel Dicembre del 2014 lasciò Barzago, dove viveva con la famiglia da diversi anni, per andare in Siria. Ha portato con se solo il figlioletto maschio lasciando a casa il marito e le due figlie.
I video con i bambini servono a Daesh essenzialmente per attrarre l'attenzione dei media e ottenere visibilità. Infatti da due giorni non si fa altro che parlare di quello che sarebbe il figlio di Khadija Dare, altra nota jihadista, e ne vengono mostrati in continuazione gli scatti tratti dal video.

Le immagini che contano invece sono quelle come il video girato in Libia qualche settimana fa. Contano perchè vanno a colpire l'immaginario e i sentimenti del potenziale foreign fighter per poi convincerlo a partire. Nei Paesi musulmani, ma anche qui in occidente, la considerazione che si ha per chi è affetto da menomazioni fisiche e psichiche è molto bassa. Mostrare un combattente sulla sedia a rotelle che si fa esecutore della legge di Allah e quindi nella terra del califfato viene considerato per quello che è e non per quello che non ha, è quanto di più forte possa essere trasmesso attraverso un messaggio. La giustizia applicata anche da una persona sulla sedia a rotelle offusca il sangue versato. Queste sono le immagini che andrebbero veramente censurate con decisione.

Nessun commento:

Posta un commento