venerdì 12 febbraio 2016

Recap

Ricapitolando: Giulio Regeni non è morto per un incidente di macchina, né per un tentativo di rapina finito male, né per ragioni private-sessuali, né per mano di al Qaeda o fac-simili. A occhio non è morto neppure per i sedicenti articoli sul Manifesto (ma quali, poi?). Le altre piste sono aperte ma, fatalmente, sembrano convergere tutte sull’interno, lo Stato. Lo ha ammazzato la polizia per un tragico sbaglio, avendo sospettato il ragazzo di essere una spia (e avendolo torturato come una spia dalla quale si vogliono estorcere informazioni assai più scottanti dei numeri di telefono dei sindacalisti che il regime conosce benissimo)? Una resa dei conti tra fazioni diverse e antagoniste del regime, sicurezza militare e ministero dell’interno? Frange islamiste ben consolidate nell’apparato dello stato, dalla sicurezza all’esercito, interessate a minare da dentro il sistema? Difficile credere che il corpo fatto ritrovare e fatto ritrovare in quel modo non sia un messaggio. All’Italia o all’Egitto?lastampa

Il corpo di un italiano non poteva essere fatto sparire per sempre.

Anche a me è capitato di essere tenuta d'occhio a distanza quando ero nel Golfo perchè frequentavo giornalisti e scrittori che davano fastidio. Tutta gente che si limitava a scrivere o a rilasciare interviste proprio a testate egiziane e marocchine. Rivoluzionari pigri ma di quelli che un ministro dell'informazione non sopporta . Eravamo nel periodo pre-primavere e non mi è mai successo niente perchè non avevo fatto niente. Non perchè fossi occidentale o italiana. Da quelle parti gli assetti diplomatici italiani non si immischiano. Non ti proteggono a meno che non sia strettamente necessario. La polizia segreta araba non scherza. Quando si è dall'altro lato della scrivania di un colonnello della polizia si inizia a tremare anche se non ce n'è motivo. Ma a me non è stato mai fatto nulla di male. Anzi. Quando ho avuto bisogno mi hanno aiutato oltre il dovuto.
Il punto è che quel ragazzo deve aver fatto qualcosa di storto. Ma cosa ?

Nessun commento:

Posta un commento