domenica 14 febbraio 2016

Pur sempre

Certo, se si profila l’ipotesi che Regeni era apparso una spia alle autorità egiziane, come fanno intendere le fonti del Nyt, c’è già una sorta di spiegazione, se non una giustificazione, all’esito della tragica vicenda: quella di Al Sisi è pur sempre una dittatura. Lo sviluppo prossimo è facile da immaginare. marco ludovico

Questo è uno di quei casi perfetti per Vittorio Rizzi. Per un investigatore cioè, che come lui ha l'abilità di scandagliare al millimetro l'ambiente nel quale è maturato un omicidio riuscendo a captarne tutti i meccanismi e i fattori che lo compongono senza lasciarsi condizionare, per poi alla fine isolare quelli che hanno determinato l'evento criminoso.

Gli articoli di Reuters e NYtimes sono pieni di ovvietà e colpiscono l'immaginario di chi legge i giornali senza essersi trovato davanti al fatto compiuto o senza seguire costantemente le vicende africane o medio-orientali. Il popolo di Twitter, anche d'oltreoceano, era in subbuglio in questi giorni.
Hanno scoperto le orecchie mozzate e l'elettroshock tutto ad un tratto.

Ricordo un amico palestinese che una mattina venne chiamato sul cellulare dalla Royal Police omanita pregandolo di recarsi al quartier generale. Immaginando che si trattasse di una pratica relativa ad un incidente stradale causato per ubriachezza, ci andò abbastanza sereno perchè pensava di potersela cavare come al solito con qualche ramanzina. Invece si trattava di ben altro. Quando lo vidi un paio di giorni dopo, era bianco come un lenzuolo e non mi volle dire su cosa lo avevano interrogato. Gli avevano fatto firmare il classico pezzo di carta sul silenzio. These people are completely crazy, si limitò a dire ancora spaventato.
Questo tipo di trattamento per palestinesi, giordani o siriani è routine ed è anche in parte concordato con le polizie segrete dei relativi Paesi.
E' proprio questo che non torna della vicenda del dottor Regeni. E' stato trattato come un medio-orientale qualsiasi. Pensavano fosse una spia o forse lo era davvero, è stato scritto. Ma per chi ?
Francamente l'ultimo Paese a cui pensare è proprio l'Italia. E' improbabile che i nostri servizi possano utilizzare un italiano per certi tipi di missioni. E dargli anche una copertura così debole. Gli ambienti sindacali possono essere penetrati in modi differenti e meno sospetti. E' improbabile anche che fosse al soldo della Cia come qualche testata ha ipotizzato. Magari qualche servizio parallelo interno o medio-orientale. Ma siamo sempre nell'ambito delle spy fiction.
"Sequestrato dalla polizia" è un pò generico in un Paese come l'Egitto. Quale polizia ?

Un'altro elemento che sembra mancare in questa vicenda è la dimensione umana della missione diplomatica. Magari è un paragone che non regge perchè in Oman di solito non si va oltre i cento italiani e gli interessi che legano l'Italia al Sultanato non sono vasti come quelli dei Paesi del mediterraneo. Senza contare poi che ognuno ha un approccio personalizzato. Però io mi ricordo di aver conosciuto l'Ambasciatore Capitani prima ancora che venisse nominato alla guida dell'Ambasciata perchè si era messo a girare in rete alla ricerca di informazioni e da blog, forum e testate locali era riuscito a carpire il polso della situazione. Quella vita che si respira in giro e che nemmeno una serie di informative dettagliate può fornire. Parliamo di una persona molto speciale e di un funzionario d'eccellenza ma dovrebbe essere la norma.
Nel caso di Regeni sembra di capire che per la struttura diplomatica locale, sicurezza inclusa, il ragazzo fosse un semplice iscritto all'Aire. Ne hanno scoperto l'esistenza quando è scomparso.

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