sabato 2 gennaio 2016

Fuori di testa

L'equazione saudita è evidente: sciiti uguali a terroristi. Ma con queste condanne si invia anche un messaggio alla comunità internazionale che accusa non troppo velatamente la casa saudita di avere incoraggiato con la sua ideologia religiosa i gruppi jihadisti del mondo arabo-musulmano. Il Califfato non è un alleato di Riad ma lo sono molti gruppi radicali che combattono nel Siraq, il campo di battaglia siriano e iracheno. Ed è per questo che l'Arabia Saudita prima ha convocato alcuni di questi gruppi dell'opposizione siriana a Riad e poi ha fondato una sorta di “santa alleanza” di stati sunniti anti-terrorismo, che in realtà appare come una coalizione strumentale e assai poco credibile, dalla quale si sono già sfilati alcuni stati come il Pakistan. Le condanne a morte di sciiti e sunniti devono irrorare con il sangue il ruolo saudita anti-terrorismo.alberto negri

Ambasciata saudita in Iran Foto Twitter

Mamma : ma il re dell'Arabia Saudita è un vecchio ?

Me : è abbastanza anziano

Mamma : ma la moglie non si vede

Me : non ha una funzione pubblica come la regina d'Inghilterra...sta a casa

Mamma : ma dice che ha ammazzato un sacco di gente 

Me : 47 terroristi

Mamma : anche un imam addirittura

Me : evidentemente terrorista anche lui

Mamma : ma si stesse attento che mo lo uccidono pure a lui

Me : ehhh (la hawla wala kuwata illa billah tutto il potere è nelle mani di Dio)

Il sole mi è ostico e anche agnostico da citare perchè ha un copy/paste tipo ganasce quindi mi perdo spesso le perle di alcune delle sue grandi firme. Sempre meglio comunque dei giornali fascio-leghisti che agli esteri hanno gente che scopiazza wikipedia.
E così oggi abbiamo scoperto un filo iraniano. Ci mancava.

Ricorderei che siamo nel Paese in cui se sei straniero e metti una bandiera nera su Facebook il minimo che ti possa capitare è di essere cacciato . E senza nemmeno un processo.
In Arabia Saudita ci sono corti indipendenti. Come in Iran credo.

La definizione di terrorismo varia a seconda delle esigenze del Paese di riferimento.
Nello stesso modo in cui da noi un cittadino poco integrato che manifesta certe simpatie costituisce un potenziale pericolo, in Arabia Saudita la comunità sciita dedita a determinate attività è un pericolo costante, assieme ad altri, per la stabilità del Paese.
Di teste nei Paesi arabi ne volano tutti i giorni.
Insospettisce il rilievo dato a queste 47 esecuzioni così come ottenne molta attenzione qualche settimana fa una relazione che sarebbe stata redatta dai servizi segreti tedeschi nella quale si affermava che l'Arabia Saudita è un pericolo per l'equilibrio mondiale.

Il nervosismo dei sauditi non sta tanto in questa sfilza di esecuzioni quanto nell'uscita di Adel al Jubeir che ha condannato pubblicamente l'uccisione in Siria del leader di Jaysh al Islam.
Sua altezza Saud al Faisal ne avrebbe parlato in privato con chi di dovere e usando i toni giusti.
Per fare fuori l'Arabia Saudita (immagino che questo sia il piano di Vova per salvare il suo amico Assad) bisogna inasprire il conflitto con l'Iran. Ma a questo punto si tratterebbe di guerra totale sunniti-sciiti. Un'apocalisse.


2 commenti:

  1. Non so se Alberto Negri è un filo iraniano. Mi sembra soltanto uno dei più preparati analisti della questione "vicino-medio orientale" che abbiamo in Italia. Comunque, ce n'è sempre una per complicare ulteriormente una situazione complicatissima. E i sauditi potevano anche condannare diversamente l'imam sciita, non credi?

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  2. E nun si pole..è la seconda ramanzina che becco oggi a causa dei miei scarabocchi. Quando uno non la pensa come me devo per forza dargli del filo o dell'anti. Anche gli analisti hanno delle opinioni. Nessuno sa cosa effettivamente abbia fatto al Nimr e tutti la raccontano a modo proprio. Non conosco a fondo la giurisprudenza nè il caso in esame. La legge è interpretabile ma unica. Non c'è un diversamente. Porcherie se ne fanno anche da loro ma difficile che regalino grazie.

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