domenica 31 gennaio 2016

Desert rose (I dream of rain)

Nell’ambito delle attività di formazione delle forze di polizia è assicurata, secondo modalità individuate con decreto del Ministro dell’Interno, una formazione specialistica per coadiuvare il personale a riconoscere e ad interpretare i segnali di radicalizzazione dell’estremismo jihadista in modo da poter valutare la necessità di intervenire con conseguenti iniziative. proposta di legge

Nel corso della prima guerra del Golfo il generale Schwarzkopf saltò centinaia di chilometri di deserto millantando vittorie esaltanti. Mentre lui faceva le conferenze stampa al Qaeda si ricomponeva in quei tratti lasciati incustoditi. Daesh è nato in quel deserto.

Io ho l'impressione che nella famosa operazione di Cosenza, l'Ucigos ci abbia messo di suo l'input iniziale della segnalazione e la passerella finale in conferenza stampa per esaltare il ruolo del decreto.
Per il resto hanno fatto tutto la Digos locale e la procura. Per quello almeno per adesso la storia del foreign fighter convince fino a un certo punto. La situazione del comparto antiterrorismo pare la stessa della polizia postale. Quelli veramente specializzati stanno a Roma e a Milano.
Il resto si deve arrangiare tra corsi e buona volontà.
Dico ciò non per mancanza di rispetto ma perchè è la realtà italiana. Quando si presenta un'emergenza e si cerca di trasformarla in opportunità senza che vi siano le basi alla fine il risultato è quello che è.
In un Paese in cui non si può parlare di assunzioni mirate di musulmani e seconde generazioni tra le forze dell'ordine sennò i sindacati di polizia di destra insorgono, che è poi lo stesso Paese in cui il sindacalista di turno dice che il collega è stato sanzionato in modo intimidatorio, e gli insegnanti tolgono crocifissi a caso o chiamano la Farnesina per segnalare bambini che parlano dell'Isis in maniera sospetta, una proposta di legge del genere è destinata a fallire.
Il personale della pubblica amministrazione va formato prima sotto il profilo umano e poi sotto quello professionale. Bisognerebbe iniziare a delineare un accordo tra stato e islam parlandone con tutti e non con i soliti imam addomesticati o con i musulmani che vengono mandati alle manifestazioni assieme a Casini e Cicchitto. Sarebbe opportuno anche far rispettare le norme a tutti o farne anche di più dure. Difendere l'operato dell'Unar quando viene attaccato dai fascio-leghisti dopo che ha fatto semplicemente il proprio dovere.
Rutelli sogna che gli immigrati che vengono in Europa un giorno facciano il giuramento di fedeltà all'unione come si fa in America. Il problema è che noi non siamo l'America.

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