Dubravko Campara nel corso dell'udienza di convalida dei fermi eseguiti durante l'operazione Rez portata a termine nella regione di Sarajevo, non ha parlato esattamente di attentato di Capodanno come hanno scritto molte testate italiane, ma di indizi e testimonianze che inducono a pensare che l'intenzione fosse quella. Secondo il pubblico ministero, che da anni si occupa di terrorismo internazionale ed ha indagato a fondo su Bilal Bosnic e sulla scomparsa del figlio di Ismar Mesinovic per il quale anche lui purtroppo pare nutrire poche speranze di riportarlo a casa dalla madre, le circostanze che hanno visto girovagare gli arrestati nei pressi di ambasciate occidentali ed elementi forniti da testimoni, adesso sottoposti a programmi di protezione, che hanno svelato il tenore dei discorsi tenuti nelle moschee clandestine smantellate, fanno ipotizzare che il passo successivo potesse essere un attentato realizzato magari in prossimità di una ricorrenza significativa come quella del Capodanno. Per il momento la procura ha chiesto ed ottenuto un periodo di detenzione di almeno trenta giorni che consentirà alla polizia di completare le perquisizioni e trovare così l'esplosivo .
Devono essere accertati anche i collegamenti con la Siria. Alle difese non è stata ancora resa disponibile la documentazione accusatoria. Per adesso pare trattarsi più di strategia giudiziaria che di prove vere e proprie.

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