In merito alla sentenza della Southwark Crown Court di Londra, ricordiamo per l’ennesima volta che Eni e Shell nel 2011 hanno sottoscritto accordi unicamente con il Governo Federale Nigeriano ed hanno versato il corrispettivo per una nuova licenza per il blocco OPL 245, libera da qualsiasi onere e disputa, su un conto intestato al Governo Federale Nigeriano.
Eni e Shell sono totalmente estranei ai flussi finanziari successivi alla corresponsione del pagamento fatto al Governo nigeriano in cambio del rilascio della licenza OPL245.
Per poter rilasciare tale nuova licenza a Eni e Shell e permettere finalmente lo sviluppo del blocco fermo da oltre un decennio il Governo nigeriano ha definito i contenziosi internazionali con Shell e Malabu ed ha cancellato la precedente licenza per il blocco OPL 245 rilasciata alla Malabu.
A fronte della cancellazione della vecchia licenza e la definizione dei contenziosi relativi il governo nigeriano ha versato fondi alla Malabu.
Qualsiasi altra interpretazione risulterebbe fuorviante.eni
In effetti, volendo anche concedere che quelle mail esistano, siamo ancora a livello di interpretazione.
Da una lettura veloce della sentenza inglese, oltre alla quasi totale assenza di Eni, risulta interessante, a dispetto di quanto riportato dai media nostrani, rilevare il poco significativo contributo dato dall'inchiesta italiana. La corte è rimasta talmente spiazzata dall'atteggiamento poco collaborativo del dottor De Pasquale, da andare a ripescare tutte le richieste di mutua assistenza legale fatte dallo stesso negli ultimi dieci anni e più, anche quelle che poco o nulla hanno a che fare con la vicenda Malabu, per annotare alla fine un comportamento a tratti borderline se così lo si può definire, della procura milanese nel corso delle sue incursioni estere.
Con riferimento alla testimonianza di Bisignani che diceva di aspettarsi qualcosa ma non dall'Eni, De Pasquale ha dichiarato che ci sarebbero elementi di riscontro interessanti per gli sviluppi dell'inchiesta italiana però non li ha messi a disposizione degli investigatori inglesi.
E' difficile comprendere una vicenda così complessa ma l'impressione è che la procura a questo punto non abbia granchè di concreto. E non potrebbe essere altrimenti. Che ci siano state trattative dirette tra Eni e Malabu non cambia i fatti ovvero che i soldi sono stati versati sul conto del governo nigeriano. Le prove della corruzione devono essere altre.
A fronte di una inchiesta debole pare esserci una santa alleanza costituita da il fatto, il sole24ore (attraverso un proxy costituito dal blog della grande firma) e report.
Ma chi c'è dietro e perchè ?
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