mercoledì 4 novembre 2015

Nel Paese delle fiction

"E' stata la rappresentazione di una dimensione criminale che al di là delle parole di condanna della camorra - insiste Marisa Diana - ha fatto vedere i camorristi sotto una luce non completamente negativa. Una fiction dove il crimine ha un suo fascino. Una dimensione che esercita una forte attrazione per tantissimi giovani del nostro territorio. I ragazzi, invece, hanno bisogno di avere come riferimenti testimoni coerenti che si muovono senza tentennamenti sulla strada della legalità".Repubblica

Si può dire che Caprino-Iovine era strafigo rispetto al commissario Manara ?
Stava meglio più magro e con i capelli lisci però effettivamente l'interpretazione del criminale aveva il suo fascino.
Il fascino che il crimine esercita sui ragazzini non si può nascondere. E' parte di realtà come quella napoletana. Non si può nemmeno tacere.
La televisione non ha lo stesso potere di internet. Sui suoi effetti possono intervenire genitori, insegnanti, catechisti.

A me non preoccupa la signora Marisa. Nè il dottor Di Matteo che già preannuncia ricorso in cassazione per un processo costruito su teorie. E nemmeno il dottor Borsellino che davanti al presidente della Repubblica ha fatto un comizio a favore della sorella sfruttando il ricordo del padre.
A me preoccupa il fatto che solo per inerzia o per ripulirci la coscienza diamo voce a questa gente piuttosto che a quella che veramente merita di essere ascoltata.

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