giovedì 12 novembre 2015

Il pizzino del generale e il sospetto mandato al pascolo

In Pakistan si suole dire che Allah è a guardia dei cieli e in terra c'è il generale Raheel Shareef (nelle foto mentre completava i riti del pellegrinaggio minore alla Mecca la settimana scorsa).
Il discorso fatto ieri nel cuore della cittadella militare di Rawalpindi ha avuto forse eco
spropositata sui media tant'è che da Islamabad hanno replicato anche con troppa enfasi circa la messa a punto del piano nazionale.
Però Shareef oltre ad avere ragione sul fatto che a fronte del lavoro svolto dai militari il governo si muove poco e male sul territorio per cercare di ridurre le tensioni sociali e creare un'atmosfera poco favorevole alla proliferazione del terrorismo, sapeva benissimo che le sue parole alla vigilia di un viaggio negli stati uniti hanno un peso e un significato ben preciso.

Il generale è stato scelto un paio di anni fa oltre che per la sua bravura ed autorevolezza anche per essere un militare senza velleità politiche. Che il Pakistan sia de facto governato dai militari è stato ribadito il mese scorso quando Nawaz Sharif ha atteso il ritorno dall'America del comandante dell'Isi generale Rizwan Akhtar prima di partire lui stesso alla volta della terra di Colombo. I colloqui ovviamente non hanno portato a nulla infatti nelle ultime settimane c'è stato un viavai di inviati americani in Pakistan. Sul tavolo oltre alle ambizioni nucleari pachistane c'è lo snodo del terrorismo e della pace o tregua con l'Afghanistan. In America ci si chiede perchè insistere nel vendere armi al Pakistan se poi questi continuano a fare pappa e ciccia con i talebani che uccidono soldati e operatori umanitari occidentali in attentati sanguinari. E' anche vero che mullah Mansour eletto tra l'altro con il beneplacito dell'Isi potrebbe costituire la chiave di svolta per la risoluzione dei problemi in area Af-Pak. E qui interviene lo strano proclama di Shareef alla vigilia del suo viaggio.
A Washington sanno benissimo che è lui quello che comanda in Pakistan. Perchè ribadirlo ? Forse inizia ad avere velleità politiche e vuole portare sul tavolo delle discussioni la possibilità di un colpo di stato appoggiato dagli americani ?

“Usman Ghani was not involved in any crime, nor was he wanted by the FIA or any other local law-enforcement agency. Therefore, he was allowed to go upon reaching the airport,” the FIA director said.dawn

La versione data dalle autorità italiane, che cioè il Ghani arrestato da noi per propaganda terroristica sul web sarebbe stato ricercato in Pakistan in relazione alla strage di Peshawar, risulta poco credibile perchè attualmente quel filone di indagine non interessa granchè. Probabilmente si è trattato del solito colpo ad effetto voluto dal ministro Alfano per ribadire la propria autorevolezza. Se Ghani fosse un elemento pericoloso difficilmente le autorità pachistane se lo sarebbero ripreso. Il Canada ha impiegato svariati mesi per togliere la cittadinanza a due presunti terroristi naturalizzati e per espellerli. La resistenza opposta dall'Ambasciata pachistana si spiega con il fatto che il primo ministro Sharif deve convincere un pò tutti gli organismi internazionali che il suo Paese è determinato a sconfiggere il terrorismo. Il destino dei deportati, anche di quelli che sono sotto arresto e che alla fine riescono a corrompere la polizia e a scappare, è quello di rinfoltire le schiere di estremisti locali e di rinvigorire quindi tutti i fenomeni legati al terrorismo.
Rimandare a casa questa gente significa per noi risolvere il problema nel breve termine in Italia ma rigenerarlo in veste anche più aggressiva e in scala mondiale nel lungo termine.

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