sabato 3 ottobre 2015

To the moon (fly me)

La testimonianza resa da una delle mogli di Abu Omar e dai membri della sua comunità e quella dell'agente Scheuer, anche se entrambe di parte, confermano l'impressione che si ha dalla ricostruzione dei fatti circa il rapimento di Abu Omar. Si trattò di una rendition in due fasi con obiettivi e referenti diversi.

Nella prima parte ad Aviano vennero acquisite informazioni complementari a quelle derivanti dal pedinamento dell'egiziano.
Ricordiamo che quando fu rapito questi era sotto indagine e soprattutto sotto stretto monitoraggio sia da parte della Digos che dei servizi segreti.
L'effetto pratico del rapimento fu quello di sottrarre una pedina importante ad inchieste che portavano in Iraq ma anche in area Af-Pak e zone balcaniche.
Sarebbe stato nella logica delle cose lasciarlo libero dopo l'interrogatorio ad Aviano o anche a Ramstein. Ma la Germania e l'Italia non sono come i Paesi dell'ex-Unione Sovietica o l'Afghanistan.
Non si può rapire un tizio e rimetterlo in circolazione come se niente fosse.
O lo si ammazza oppure lo si manda in un posto sicuro.

Quale miglior posto dell'Egitto o di uno qualsiasi dei Paesi del Maghreb quando di primavere arabe nemmeno si parlava ?
Si spiega forse così l'atteggiamento tenuto dal dottor Mancini in questi anni . Di astio ma in parte anche di scoramento. Decisamente strano per un personaggio descritto come spavaldo e che soprattutto sa sempre come ottenere quello che vuole.
Il funzionario sapeva benissimo di poter essere "al massimo" ritenuto responsabile di quella che fu la prima parte della rendition ma non di quella fase per la quale si punta il dito contro di lui e contro il suo gruppo. Ovvero quella egiziana che fu la più dura ma che non vede protagonisti gli americani.
E di questa seconda parte del viaggio o meglio della impostazione che porta a pensare che forse la consegna ai servizi egiziani fu una soluzione di ripiego o per lo meno concepita separatamente dal rapimento di Milano e dall'interrogatorio di Aviano, sembra non esserci traccia nelle intercettazioni o nelle dichiarazioni rese dal dottor Mancini molto probabilmente perchè lui non ne fu messo a conoscenza. Poteva immaginare che fosse andata così, forse perchè l'Italia di "viaggetti" del genere ne ha organizzati altri (vd. richiesta difesa Mancini su Finasi) però non può provarlo perchè la questione deve essere stata discussa e decisa interamente dal governo e dal suo superiore del Sismi.
Si spiegherebbe così anche l'ira degli americani.

Un allegro gruppetto di gente che lascia tracce dappertutto : conversazioni telefoniche, prenotazioni d'albergo, punteggi frequent flyer (vd. vicenda mullah Krekar).
Hanno agito sempre come se stessero facendo qualcosa di non particolarmente grave.
E sapevano di non avere le spalle coperte sotto il profilo legale.
Se si riuscisse a provare l'esistenza di questo scenario, anche senza ricorrere alla rimozione del segreto di stato, potremmo scoprire cose poco piacevoli fatte in epoche passate e a prescindere dagli americani.

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