venerdì 9 ottobre 2015

Questa casa non è un albergo . I servizi non sono un bancomat .


inchieste repubblica

"Sono in corso attività delicate -hanno aggiunto i servizi segreti - riguardanti gli altri sei italiani ancora in ostaggio nel mondo, che potrebbero essere messe a rischio da speculazioni, sensazionalismo e ricostruzioni senza fondamento". In questo momento serve "senso di responsabilità" nel trattare di vicende così delicate, considerato che ci sono operazioni in corso ed è in gioco la vita di nostri connazionali. Negli stessi ambienti si ribadisce che i servizi "non sono un bancomat" e che con questo tipo di ricostruzione si rischia di innescare in aree a rischio dinamiche dello stesso tipo e di elevare, in sostanza, la possibilità di sequestri di italiani.
il giornale



Troppo facile impallinarli ricordando loro che se i servizi per primi non mostrano senso di responsabilità non possono poi chiederlo ai cittadini tantomeno alla stampa.
E che farsi scudo degli ostaggi così come si fa con la memoria dei colleghi morti da eroi non è indice di maturità nè di professionalità.
Ho esagerato ? Forse.
Però ogni tanto tra innamorati bisogna dirsi le cose come stanno.
Ogni tanto. Non sempre.

Cominciamo da queste dichiarazioni. Vere o false ? Chi le ha fatte ?
E continuiamo con i reportage edulcorati di repubblica.
C'è veramente bisogno di un analista dell'Aisi per stabilire che di questi tempi è alta la possibilità di vedere un drone nei cieli di Roma ? Nel mio piccolo è quello che mi diletto a fare quando scribacchio qui sopra.
C'è bisogno piuttosto che qualcuno ci dica con buona approssimazione quanti rischi ci sono che un drone ci prenda di mira mentre passeggiamo per le strade di Roma o che un hacker si introduca nei circuiti che regolano le griglie energetiche.
Non basta dire che può accadere ma bisogna stabilire in che misura.

La giornata odierna ha messo in evidenza come il sistema di cortocircuito informativo che i nuovi servizi hanno adottato per cancellare quanto di sbagliato c'era ai tempi dei vecchi servizi è diventato un mostro che gli si è ritorto contro.
Nel momento in cui si limitano a passare le notizie su foreign fighters, droni, possibili attentati in maniera parziale ma soprattutto in forma anonima, queste servono semplicemente a creare un clima di terrore che alimenta tra l'altro il sospetto e la diffidenza anche verso le istituzioni.
Quindi quando arriva la notizia che i servizi hanno barato o ci hanno raccontato balle è inevitabile che ci si creda.
Nessuno va a leggersi il documento originale per verificare che fatti e protagonisti siano raccontati in maniera credibile. Nessuno si chiede se quel documento possa essere falso. Nessuno va a rivedere i fatti così come furono raccontati all'epoca nè sorge il dubbio che possano essere stati i servizi africani a barare.

E' inutile buttare sempre la croce sul sismi e sulle malefatte del passato.
Il nuovo corso nato con tante buone intenzioni stenta a decollare.
Mancano trasparenza reale e capacità di comunicazione.
Non c'è un referente vero sul quale fare affidamento per dichiarazioni e smentite o un interlocutore che pubblicamente e periodicamente informi sulla situazione del Paese.
In nessun Paese del mondo tutte le audizioni davanti alle commissioni parlamentari sono secretate.
Nei Paesi normali l'intelligence interagisce con tutti i settori della popolazione.
Non solo con le lobby del Vaticano e gli studenti fighetti che poi finiscono a lavorare con le fondazioni finanziate da aziende e governo.

You can put lipstick on it ma il problema questo è.

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