domenica 13 settembre 2015

Save it til the morning after

E così come ogni domenica rieccoci qua a commentare una delle birichinate di Matteo.

Il presidente del consiglio persiste imperterrito nelle sue logiche di decentralizzazione del potere. Ovvero si tiene a debita distanza sia dalle realtà locali che dalle beghe di partito salvo poi ricordare a tutti che lui è intenzionato a proseguire per la propria strada.
Non fa meraviglia quindi la decisione improvvisa forse, di andare a New York. Una finale di tennis tutta italiana vale quanto una fiera del levante. La sua presenza nel parterre era anche rivolta ad un pubblico internazionale. Un giovane presidente del consiglio che vola a supportare il made in Italy nella grande mela fa notizia.

Questa linea da un lato lo espone alle critiche feroci del momento dell'estrema destra. Dopo la telefonata alla ministra della salute per il sangue di Marino c'è da aspettarsi uno Storace immerso nel libro spese di palazzo chigi.
Dall'altro oltre ad alienargli le simpatie degli amministratori locali, allargherà nel lungo termine lo sparuto ventaglio di oppositori.
Tutto ciò fa gioco per i pretendenti alla segreteria e soprattutto per Orfini che mira alla guida vera e completa del partito per poi entrare in pianta stabile nel governo.
Sono tutte questioni che il giovane Matteo dovrebbe ponderare con maggiore lungimiranza.



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