lunedì 3 agosto 2015
Quelle bugie che alla fine fanno comodo a tutti noi
Se ha inserito anche il caso di Como nell'ordinanza lo ha fatto probabilmente perchè c'è ancora una inchiesta in corso.
Quando ho letto la notizia della chiusura del Cocoricò mi sono detta “e finalmente …che aspettava” Poi stamattina mentre lo ascoltavo alla radio mi ha fatto tenerezza.
Doveva difendersi da questo imbecille che quasi lo riteneva responsabile per la messa a casa dei lavoratori della discoteca. Come se fosse lui colpevole di tutto quello che succede da quelle parti da decenni.
Mi sono chiesta se fosse veramente Maurizio Improta a rispondere alle domande.
Lo stesso Improta che criticai aspramente per il pasticcio kazako.
Quello che pensai allora “fortunato lui a fare il poliziotto con quel cognome là”.
Lo stesso che quando fu mandato a dirigere la polfer a Bologna dissi “e bravo…figurati se non cascava in piedi”.
E poi oggi ho aperto il browser e ho trovato un accozzaglia di commenti da parte dei soliti ignoti che definirei più pro-ecstasy che pro-lavoratori.
Il Questore Improta paga il fatto di vivere in un Paese dove nessuno vuole assumersi le proprie responsabilità.
Dai gestori dei locali al ministro passando per le famiglie non ci si vuole rendere conto che alla base del vuoto programmatico di cui l'Italia soffre ce n’è uno più profondo che è fatto di valori che mancano.
E allora ben vengano i Questori alla Improta che almeno si assumono la responsabilità di metterci una pezza e la faccia.
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