At present, the parent of a radicalized daughter has only two options: do nothing and hope her radicalization is a passing phase, or alert law enforcement and risk a conviction on material support charges that would likely place her behind bars for the next 20 years. This is a difficult choice for parents to have to make. Further, it forces choices that help reinforce the false notions that Muslim Americans are passively complacent and law enforcement officials only care about making a case.
lawfareblog
Con le dovute differenze per quanto riguarda la casistica e le cifre, qui in Italia c'è la stessa situazione.
C'è poca conoscenza del fenomeno della radicalizzazione specie in rete.
E quindi non si comprende come sia possibile essere incriminati per avere "semplicemente" espresso opinioni e postato immagini rappresentative di città e monumenti su Facebook.
Si è terrorizzati dalle espulsioni sulle quali c'è poca chiarezza.
La percezione complessiva è che le forze dell'ordine vanno a caccia di musulmani per innalzare la tensione e che il governo li orienti in tal senso per generare paura e raccogliere consensi.
Alla fine quando viene chiesto ai musulmani di prendere le distanze dal terrorismo questi nemmeno più rispondono perchè pensano sia l'ennesima scusa per accanirsi contro di loro.
Così si lascia liberi stampa e opinione pubblica di accusarli di essere compiacenti.
E a genitori e amici di ragazzi che simpatizzano per Daesh non rimane altro che il silenzio perchè non credono che ci sia pericolo reale ma sono convinti si tratti di una piano messo in atto da governo e forze dell'ordine .
Perchè non si investe in campagne di sensibilizzazione e rieducazione ?
Forse perchè non c'è un ritorno come per quelle sul bullismo e le droghe ?
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