domenica 26 luglio 2015

Niente giubbotto. Niente gay. Obama che dice cose.



E niente.
Come promesso ho tenuto d'occhio Obama in Kenya per vedere se pure lui come Matteo avrebbe indossato il giubbotto anti-proiettile.
Mi sono studiata fotogrammi e video ma niente.
Avevo detto io che in quanto a sicurezza gli americani sono su un altro pianeta.

Poi mia mamma mi ha fatto il riassunto del viaggio.
Obama che incontra la sorella.
Obama che incontra la mamma.
Obama che abbraccia i bambini.

Allora ho acceso la tivvù e mi sono ascoltata il discorso tenuto al fianco del presidente keniota (o keniano non saprei).
Ha sfoderato la miglior faccia da pirla di cui potesse disporre e ha attaccato con la sbobba sui diritti dei gay.
Per parte sua il presidente africano con sguardo grave e voce compassata ha detto che i diritti dei gay non sono in agenda.
E là è scattato l'applauso.
L'uomo che solo per nascita era destinato a raccogliere banane gliela ha riammollata all'uomo dei droni assassini.
Era un applauso per i bambini dello Yemen, per quelli del Pakistan e anche per Saddam e Muhammar.
Non si può andare in giro per il mondo a predicare democrazia e giustizia quando si pratica l'opposto.

E nel frattempo mamma è tornata alla carica per dirmi quanto è bello e magro Obama che sembra un ballerino e che bei capelli ha la sorella.

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