Messi i piedi sul molo, i miliziani di al-Nusra si sono subito dimostrati collaborativi con le autorità italiane premettendo di essere solo di passaggio nel nostro Paese. Vogliono lasciarsi alle spalle la rivoluzione siriana e la lotta all'esercito di Assad - hanno spiegato - perché il loro unico desiderio è trasferirsi quanto prima in una nazione del Nord Europa che, da qualche tempo, ospita i loro familiari.
il giornale
A giudicare dal numero di cadaveri di migranti recuperati giornalmente dalla croce rossa libica a Zuwhara è difficile pensarla attualmente come oasi lussureggiante.
Per non parlare dei bombardamenti.
Non definirei nemmeno al Nusra in quanto gruppo militare guidato da al Joolani una entità terroristica. Di certo l'ispirazione qaedista e il patto di alleanza con al Zawahiri la collocano in un limbo pericoloso ma allo stato attuale sono dei semplici alleati che combattono assieme a noi contro Daesh ed Assad e che ci hanno promesso (in mancanza di meglio bisogna fidarsi di loro nello stesso modo che delle soldatesse curde) che per adesso non organizzeranno attentati su suolo europeo.
Difficile anche stabilire se i soggetti giunti in Sicilia siano effettivamente combattenti o terroristi prima che una indagine lo accerti.
Non è strano che abbiano scelto una rotta così lunga.
A oggi i controlli sulle coste del golfo persico sono molto più stretti che nel passato e il Sudan è una meta ideale per gente che vive di guerra .
Inoltre il panorama dei reduci se così li possiamo definire, è molto vario.
Gira voce ad esempio che Abdel-Majed Abdel Bary al quale inizialmente in maniera erronea fu attribuita l'identità di jihadi john sia fuggito nelle settimane scorse sfruttando le ampie maglie dei confini turchi.
Mentre il vero jihadi john Mohammed Emwazi sarebbe transitato in Libia in primavera.
Tutte informazioni ovviamente da verificare e da inquadrare nel clima di propaganda stampa che si fa un pò su tutti i fronti ma che non dovrebbero essere comunque lontane da quello che è il clima attuale.
Alla luce di quanto accaduto per il caso Crocetta, certe notizie devono essere prese con le pinze.
Ormai è un dato di fatto che le pubblicazioni italiane sono al servizio del potere politico che le sostiene.
Se comunque questa vicenda fosse vera (scopriremo un giorno come si riconosce un membro di al Nusra. Sempre per quella storiella delle foto del kalashnikov nel telefonino ?) il dato interessante è che i servizi con il nuovo decreto dovrebbero essere in grado di intercettare i soggetti di interesse prima della polizia giudiziaria il che può tornare molto utile.
Basta farli arrestare per poi servirsi dell'articolo che dà loro diritto ai colloqui in carcere e trarre informazioni che servono più all'intelligence che alla polizia.
Servono dati dal terreno. Libia o Siria che sia, poco importa.
Però al di là delle informazioni acquisite sul momento, ne servono maggiormente nel lungo periodo.
Abbiamo bisogno cioè di infiltrati da acquisire anche tra i comuni migranti.
Se fosse possibile effettuare una operazione del genere bypassando parlamento e comitati vari in maniera più o meno legale, il risultato potrebbe essere sfruttato anche per ottenere benefici dai rapporti con gli alleati.
E' su queste cose che Alberto deve far valere la sua nobilitate.
Poi può anche fare la passerella al Copasir.
Per il resto vorremmo un pò più di concretezza.

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