domenica 22 febbraio 2015

Siamo la Cia della Libia . Il messaggio.

«Putin è responsabile di aver violato l’integrità dell’Ucraina. Io sto provando di far passere un messaggio: se la Russia torna al tavolo della comunità internazionale saremmo tutti più tranquilli» ma «per andare al tavolo è chiaro che Putin deve uscire dall’Ucraina». 
la stampa

Alla conferenza internazionale di Washington organizzata dal dipartimento di stato americano per discutere come costrastare la violenza e l'estremismo legati ai conflitti attuali in medio-oriente, non è stato invitato il direttore dell'Fbi.
I giornalisti sorpresi che hanno chiesto lumi all'ufficio stampa si sono sentiti rispondere che lo scopo dell'incontro era parlare della questione non tanto in termini di repressione ma in maniera da considerare un approccio globale al fenomeno.
Quindi la presenza dei rappresentanti delle forze dell'ordine non era necessaria.

Non c'era Comey ma c'era Alexander Bortnikov capo dell'intelligence russa ovvero l'Fsb figlio del vecchio kgb.
La sua presenza è stata annunciata all'ultimo momento quasi a sorpresa.
Erano sette anni che non metteva piede su suolo americano.
Bortnikov non ama molto viaggiare o meglio non può viaggiare molto perchè è nella lista indesiderati di vari Paesi ma non degli Stati Uniti che hanno fatto terra bruciata attorno a Putin.
Il direttore dell'agenzia non è una semplice spia ma una emanazione del presidente.
Si occupa di intelligence a tutti i livelli.
Per quel che riguarda la questione ucraina lui è uno di quelli che stanno nella cabina di regia.
Insomma il suo arrivo a Washington a ridosso del cessate il fuoco aveva un significato.

Putin ha già inviato il suo messaggio quando è andato in Egitto da al Sisi per confermargli il proprio supporto in questo momento difficile.
Il messaggio era che lui non toglie gli stivali dal terreno ucraino se non alle sue condizioni.
E lo stesso avrà ribadito Bortnikov agli americani in considerazione del supporto militare promesso da questi all'Ucraina.
In mezzo c'è la questione medio-orientale e la Russia con la sua rete di relazioni fa la differenza.

Nessuno mette in dubbio che on the ground i nostri se la sappiano giocare ma la partita vera è da un'altra parte.


Foto ria novosti

Nessun commento:

Posta un commento